Gold Coast 25 sept 2013. I pezzi di oggi sono tre, quello di mattina è Hallelujah di Jeff Buckley e la versione che stasera ci ha cantato Claudia con la sua chitarra, il pomeriggio sulla tavola da surfing con Ho Hey dei The Lumineers, la sera a cena del mitico Mosè con Corinne Bailey Rae - Like A Star (lo stesso pezzo con cui sto scrivendo, leggete ascoltandolo).
Il cielo d’Australia
stasera mentre tornavo a casa mi ha fatto ricordare che domani è l’ultimo
giorno in Gold Coast e quindi sono incazzato e un po’ triste. Oggi è stata una
grande giornata ed ho gustato tante bellezze che questa terra offre. Siamo
andati a vedere l’alba ed è stato eccezionale pensare agli 11770 km di mare
aperto che mi separavano dall’altra punta dell’oceano, il sole sorge come in
nessun altro posto al mondo con una forza incredibile e con una velocità
sconvolgente. L’alba in pochi minuti è giorno e il sole è vita, pensateci non
esiste elemento cosmico, stella più importante. Ci dà vita, ci riscalda e ci
permette di esistere, il sole è l’elemento più importante del nostro sistema e vederlo
apparire è sempre bello, vederlo apparire qui lo è di più. I gabbiani e i due
surfisti si sono gustati con noi l’apparizione del maestoso signore dei cieli.
L’alba mi emoziona sempre, potrei vederla tutti i giorni e tutti i giorni
resterei incantato da questo miracolo continuo che è la vita e il magnifico
sistema di questo infinito universo che ci ha generati e da cui ci alimentiamo.
L’alba deve essere onorata, poiché è l’ingresso della vita, l’apparizione più
sublime.
Ok, sono stanco e
triste di andarmene e magari sto scrivendo cazzate ma io onoro sempre l’alba,
ho un rispetto esagerato per il sole e la luna ed adoro il cielo.
Alle 4.40 mi sono
svegliato dopo che Stefania amorevolmente mi ha ricordato che dovevamo andare a
vedere l’alba, in questi giorni sto dormendo l’incredibile media di 3 ore a
notte, e non tutte le notti, quindi appena arrivo ho reale bisogno di
riposarmi. Alle cinque ero pronto e Danio e Richard mi stavano già aspettando e
quindi in meno di quindici minuti abbiamo parcheggiato a Burleigh Hill e siamo
subito scesi in spiaggia a goderci l’ultimo buio della notte. In pochissimi
minuti il chiarore del sole si è fatto largo nell’immenso cielo che contorna l’oceano
e in profondità i raggi ci hanno abbagliati. L’ho fotografato in mille
prospettive e in centinaia di modi e me lo sono gustato nel silenzio assoluto
di una spiaggia deserta,E’ stato fantastico. Fino alle sei abbiamo guardato il
cielo ed ho visto pure due gabbiani fare l’amore che ho prontamente ripreso. Ho
filmati incredibili di questa lontana terra. Abbiamo atteso l’apertura dei
primi bar e dopo aver fatto colazione ci siamo avventurati nella scalata di questa
piccola collina con veduta sull’oceano. Un’esplosione di sensi!!!
Sono tornato intorno
alle nove a casa e mi son rilassato sule sdraio vicino la piscina della casa di
mia zia, con un po’ di buona musica nelle orecchie e con il sole che mi ha
abbagliato. Abbiamo chiamato Port Surfing per prenotare la lezione e dopo aver
pranzato velocemente ci siamo precipitati a Surfers Paradise in spiaggia.
Abbiamo preso mute e tavola e dopo qualche delucidazione siamo entrati in
acqua. Allora fare surfing è difficilissimo, non immaginate quanto e restare in
piedi qualche secondo è un miracolo stile madonnine false che piangono nel
mondo. Il tutto si proietta in quattro fasi, la prima di slancio verso l’altro,
la seconda per posizionare il ginocchio, la terza per alzarsi sulla tavola e la
quarta per direzionare la tavola. Ogni fase di questa per capirla occorre tempo
e pazienza. Non entri nell’oceano e fai surf, entri e cadi perché le onde ti
tirano e se non tieni la tavola correttamente ti sbatte contro spaccandoti
faccia e compagnia bella. Dopo un’oretta di guida ho capito all’incirca come
fare e sono riuscito per qualche volta a surfare da solo. Surfare da solo non
significa sfidare l’oceano e sentirsi Nettuno Dio del mare, significa aspettare
pazientemente l’onda giusta, cioè una ogni 40, saperla prendere iniziando a
nuotare da quando la vedi da lontano e poi attuare le quattro fasi o i quattro
step. Abbiamo riso da morire poiché quello
che sembra facile è in realtà difficilissimo. La cosa importante comunque è che
tutto è stato molto divertente e la prima onda che ho preso da solo con i
quattro step completati mi sono sentito troppo importante e quasi quasi sfidavo
quelli di Luna Rossa. Sono uscito dall’acqua dopo un’ora e mezza stile sono
troppo surfista e abituato a questo, in realtà ero morto dalla stanchezza e non
mi sentivo più gambe, piedi e braccia. Mi sono abbronzato stile “io me ne vado
a prendere il sole” e la stanchezza tra alba e surfing stasera mi sta
distruggendo.
Stasera siamo andati a
cenare da Mosè e dalla sua simpaticissima moglie Dina, una favolosa coppia che
dovreste conoscere per capire l’energia che ti trasmettono. A fine serata la
fidanzata di Joshua, che altro non è che il mitico figlio, ci ha intonato un
pezzo con chitarra acustica e ci ha lasciato senza parole, da premio Nobel, poi
hanno suonato in duetto e mi ricorderò per lungo tempo di questa bella famiglia
adagiata in questo pezzo di Queensland, gli auguro tutto il bene del mondo perché
mi hanno accolto con un sorriso e mi hanno salutato con una tristezza da amici
e parenti. Come dici sempre tu caro Mosè, che Dio vi benedica.
Questa notte sarà
lunga nonostante la stanchezza e domani andrò a vedere le balene con la barca. Non
posso lamentarmi delle cose viste, ho fatto tutto quello che mi ero prefissato in questa magnifica terra d’Australia e mi
manca solo Sydney.
Non mi crederete ma ho
già una maledetta nostalgia canaglia.
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