Gold Coast 25 sept 2013 ore 00:38. Il pezzo di oggi è “Karma
Police” dei RadioHead
Qui è notte e tra tre ore devo svegliarmi poiché vado a
vedere l’alba nell’oceano. Oggi è stata un giornata interessante e piena,
oramai l’idea di un giorno di riposo durante il tour ad oriente l’ho
abbandonata, impossibile fermarsi qui, vorrà dire che mi riposerò a Milano o
nell’interminabile viaggio di ritorno.
Il Gold Coast è un posto in cui vivere, bello con un clima
da paradiso terrestre e pieno di surfisti contenti. Ogni angolo di questo posto
è pieno di gente allegra, o almeno cosi appare, si divide tra il lavoro e la
natura. Capiamoci, non c’è la quantità di lavoro che potreste trovare a
Melbourne o Sydney ma penso ci sia una qualità della vita superiore. Danio mi
ha detto che io qui morirei perché mi conosce e dovrei vivere obbligatoriamente
in una grande città, infatti pensa che la mia città ideale sia Melbourne, io
non penso niente, perché tra sette giorni sono a Milano e il visto permanente
posso richiederlo entro i 30 anni, ovvero entro 5 mesi.
Stamattina dopo aver fatto colazione mi sono stirato davanti
la piscina e con un po’ di buona musica ho aspettato che gli altri si
preparassero. Alle 10 siamo usciti e siamo passati a prendere Mosè, un buon
amico di mio cugino. Lui è un’ottima persona e abbiamo riso tutto il giorno. Mi
ha omaggiato dell’ingresso nella torre del Gold Coast per farmi vedere il
panorama e l’oceano da 350 metri di altezza, mi ha portato tutto il giorno in
giro e fino al pomeriggio tardi è stato con noi per farmi vedere le balene
dalla spiaggia di BroadBeach. Domani mi ha invitato a cena e tra noi si è
creata una bella empatia. La torre di chiama Q1.
Il grattacielo più alto del Gold Coast è favoloso, poiché oltre
a prospettarsi su tutta la zona si affaccia sul mare aperto ed è davvero strano
non vedere un orizzonte, in quanto il punto più vicino si chiama Los Angeles e
segna 11700 Km di distanza.
A circa sei cento metri dalla battigia si vedeva il confine
delle reti anti squalo e poi oltre i 2 Km le balene che spruzzavano e saltavano
in acqua. Questo è uno spettacolo incredibile da vivere, unico al mondo e
quando con i cannocchiali ho visto la pinna grande quanto tutta la lente del
binocolo ho pensato a giovedì mattina quando
andrò molto vicino alle balene e le vedrò grazie alla barca e ai nostri
accompagnatori che ci faranno vivere questa esperienza incredibile. Sono stato
anche fortunato in quanto questo è il periodo in cui si spostano verso sud
quindi è facilissimo avvistarle, solo oggi ne abbiamo visto una decina tra la
torre e la spiaggia. Questa terra per alcuni aspetti mi sta stregando e
consiglio a chi può, di venire a fare un’esperienza di qualche mese qui.
Dopo esserci soffermati quasi due ore sulla torre siamo
andati a pranzo a casa di mia zia e abbiamo scherzato e parlato con Dina, una
sua amica italiana simpaticissima. Dina vive in Australia da 22 anni e parla un
ottimo inglese accompagnato da un fantastico accento siciliano. Ride spesso e
questo è un’essenziale indice di gioia e di voglia di vivere nonostante tutto.
Appena abbiamo finito di pranzare ci sentivamo molto stanchi
ed infatti abbiamo deciso di uscire subito per evitare riposi inutili e
pericolosi per il nostro fisico. Mai fare abituare il fisico al riposo,
rischieresti di perdere troppe cose e non te lo perdoneresti mai. Appena arrivo
a Milano devo dormire per tre giorni di fila.
BroadBeach è stata la nostra tappa iniziale, anche se per
strada abbiamo cambiato subito idea dirigendoci a Palm beach dove c’era una
casa da vedere che si aggiudica con la lotteria nazionale. Siamo andati a
prendere i biglietti ma tutto era sold out e quindi ci siamo accontentati solo
di goderci i tre piani di questa reggia megagalattica con vista sull’oceano. La
vista meritava i tre milioni di dollari valutata e i dieci dollari di ticket
per vincerla sono anche pochi. Con Stefania abbiamo pensato che 50 euro al mese
possiamo investirli in questa lotteria, visto che si può fare il biglietto anche
online e non si sa mai………
A Broad siamo andati in centro per fare un giro e ci siamo
gustati un buon gelato italiano con tanto di gelataia innamorata pazza di Roma
e del suo centro. Il giro sulla spiaggia
per vedere un tramonto all’inverso e le balene è stato molto rilassante e
necessario per recuperare le forze che ci serviranno a concludere in bellezza
questo incredibile viaggio che ci cambia prospettiva del mondo. Il mondo non
guarda ad occidente bensì ad oriente e tra qualche anno ne parleremo. Qui non c’è
crisi, ed è già la più grande vittoria di un popolo creatosi in meno di
duecento anni e con un mix incredibile di genti venute da ogni parte del globo.
Scrivo questo cazzo di blog perché un giorno non voglio
dimenticare niente di questa esperienza e voglio leggere le cose che facevo
quotidianamente. Ovviamente scrivo solo un decimo delle cose che faccio e delle
emozioni che vivo, ma ne basterà una per ricordarmele tutte. Lo scrivo solo di
notte, quindi potranno esserci errori e nomi di posti sbagliati ma non devo
farne un libro o una pubblicazione quindi per me va bene cosi, lo scrivo sempre con della buona musica nelle
orecchie poiché penso che ogni emozione debba essere accompagnata da una
melodia, qualunque essa sia, dal rumore del mare ad una canzone di Eric
Clapton, dal fantastico rumore emesso dai gabbiano a quello del 4x4 che mi ha
accompagnato a Fraser Island, da una qualunque canzone passata da Hot Tomato a
quella che ho ascoltato un sera a Carlton, dalla musica messa da David a
Rotarua fino alla risata di Stefania davanti alla danza aborigena di ieri.
Dopo una cena preparata accuratamente dalla Grande Zia
Maria, a cui sono piaciute le foto fatte davanti ad un tramonto
irragionevolmente fantastico, siamo usciti con Danio e Richard. Stefania non se
l’è sentita ed è restata a riposare. Direzione Surfing Paradise e devo dirvi
che questa cittadina mi piace sempre più e solo oggi ci sono tornato tre volte.
La sera è viva come qualunque città europea con artisti di strada e negozi
aperti. Abbiamo ascoltato il rumore del mare e guardato i gabbiani che
planavano sull’oceano, poi ci siamo fatti una passeggiata sulla spiaggia e tre
ragazzi mentre passavo mi hanno semplicemente detto “tu sei italiano”. Ecco lo
ammetto, sono molto riconoscibile anche se non ho capito il motivo. I tre
giovani vacanzieri venivano da Milano e uno da Padova e dopo aver speso mezz’ora
a parlare siamo andati a prendere la macchina, ma non prima di aver incontrato
Stefano, un romanaccio laureato in economia ed emigrato pochi mesi fa dall’Italia
in Australia in cerca di fortuna. Gliene auguro tanta anche se l’ho conosciuto
solo stasera perché chi lascia la sua terra ha sempre una dose di coraggio
superiore a chi non lo fa e quindi penso debba essere ricompensato dal destino.
Ora vado a dormire perché tra qualche centinaia di minuti
suona ancora una volta la sveglia e ci riporterà alla vita.
Good Night
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