Sydney 27 sept 2013 ore 23.20. Il pezzo di oggi è “Redeption
Song” di Bob Marley e “Hoppipolla” dei
Sigur Ros.
Stamani sono arrivato a Sydney con le lacrime agli occhi per
aver lasciato il Gold Coast ma siccome sono Enzo Cimino dopo un ora sono
riuscito a sentirmi cittadino di Sydney. Ok, non è vero, ancora ci penso
costantemente e con Stefania in aereo abbiamo parlato del fatto che io non
riesco a capire la differenza tra vacanza e trasferimento. Mi innamoro di tutto
e ogni città che andiamo mi ci voglio trasferire, non posso che dargli ragione
in questo ma quello che stavolta mi ha messo tristezza è stato lasciare la mia
famiglia. L’Australia non è come gli altri posti e non lo sarà mai per me, non
solo perché ha bellezze naturali uniche al mondo ma anche perché una
consistente parte della mia famiglia vive qua giù.
Ora siccome so che tutte queste cazzo di cose romantiche vi
rompono le palle parliamo di Sydney.
Appena atterrati siamo andati a prendere un taxi e siccome
mi hanno fatto tutti spaventare con la storia che Sydney è la seconda città più
cara al mondo dopo Tokio ho contrattato con tutti i taxi della zona e siamo
riusciti ad arrivare in hotel con 40 dollari per 7 km e mezzo. Considerate che
gli altri volevano tutti da 55 ai 70 dollari, menomale che in Australia usavano
il tachimetro.
Appena arrivati ci ha accolti quello della reception e ha
iniziato con le menate degli auguri per il matrimonio e la luna di miele e bla
bla bla facendoci perdere mezz’ora per poi dirci che la stanza ce la poteva
dare alle due. Dopo averlo congedato velocemente ed avergli lasciato le valigie
siamo usciti alla ricerca del centro e ci siamo subito accorti di essere in
centro. L’hotel è praticamente su Victoria Street, un vialone che ti porta al
giardino botanico, alla baia e a tutti i negozi
o shopping center. La via è piena di localini notturni, pub inglesi,
night e case da gioco, discoteche e l’immensa stazione di King Cross, vi lascio immaginare i soggetti che incontri
minutamente in questa città del mondo. La
mia prima impressione è stata di entusiasmo puro perché mi ha dato l’idea di un
mix tra Londra Convent Garden e i navigli di Milano. C’è perfino l’Hyde Park, certo in maniera
ridotta rispetto a quello della capitale britannica ma molto bello e ben
curato. La città è invasa da Ibis e da pappagalli enormi bianchi che fanno un
verso quantomeno inquietante e piena di fontane e spazi verdi e ha tutte le
razze del mondo racchiuse nei pochi km del centro, più che una città
australiana sembra una grande città europea ed ha un fascino particolare. Non so
come spiegare il concetto ma sono subito entrato in contatto con lo spirito
della città ed ho capito che ne sarei rimasto ammagliato, sempre per il fatto
che mi innamoro di tutto. Il numero di Italiani che ho incontrato e visto
passare è incredibile, ed ho capito il motivo per il quale secondo la nostra
concezione europea l’Australia è Sydney. Troppi emigrati vivono qui e il
richiamo alle origini è fortissimo. Questa è una città fortemente trasgressiva
e al passo con i tempi, è un miscela esplosiva tra enormi grattacieli e piccole
case e alberghetti stile Victoria Station. MI piace Sydney, mi piace tantissimo
e se non fosse che già mi sono innamorato di tutte le città che ho visto e
perfino dei luoghi sperduti vi direi che mi ci trasferirei di corsa.
Abbiamo fatto due volte il giro delle due strade confinanti l’hotel
e dopo qualche acquisto ci siamo diretti alla baia per vedere l’Opera House.
William Street ci ha fatto vedere da lontano il Royal Botanic Garden e ci ha
fatto arrivare direttamente a St Marys Cathedral, bellissima chiesa vittoriana
posta accanto all’Hyde Park. Scendendo da St James road abbiamo visto il Parliament
House e la Libreria di Stato, poi siamo arrivati in baia e subito ti trovi
quello spettacolo dell’architettura dello scorso secolo che è l’Harbour Bridge.
Qui è emozionante, a destra questo straordinario ponte illuminato sulla baia e
a sinistra l’Opera House, tutto intorno il lungo mare pienissimo di locali
pieni fino all’inverosimile. Dopo una buona mezz’ora di estasi a guardare
questo spettacolo siamo saliti verso The Rocks, il più vecchio quartiere della
più vecchia città d’Australia. Pieno di localini e di gente che ti invita a
entrare per gustare il loro cibo, di negozietti di roba artigianali in cui
abbiamo comprato due cappelli stile “noi e i cowboy nella lunga notte di Sydney”
e di ristoranti di lusso che si affacciano sulla baia. Al ritorno ci siamo
fermati in un fast food per una cena veloce e abbiamo beccato tre
simpaticissimi italiani venuti qui in cerca di fortuna. Siamo proprio un popolo
di viaggiatori e mi ha fatto molto ridere uno di loro che da buon siciliano appena
il boss non gli ha dato quanto richiesto è andato in agenzia ed ha prenotato il
primo volo per Sydney, Cazzo cosi si fa…..ti stimo fratello.
Li seguirò su fb, poiché
ci siamo scambiati i contatti. Con calma ci siamo riavviati verso l’hotel e
abbiamo visto un altro piccolo quartiere stracolmo di giovani, il venerdì sera
Sydney merita. Ora Stefania è crollata ed io sto per seguirla.
Buona notte amici miei e tra 3 giorni malgrado tutto torno
alla base. Shit
Nessun commento:
Posta un commento