Melbourne 12 sept 2013 ore 23:34 La canzone di oggi è “I don’t
believe you” di Pink.
Ok, mister Nick è il nome dell’austista che ieri è venuto a
prenderci a casa, troppo gentile e cordiale per tutta la sera Nick è stato la
nostra ombra, dalle foto fatte al brindisi con lo champagne, all’accompagnarci
al tavolo del 35 piano del Sofitel Luxury Hotel al riportarci a casa non dopo
un giro panoramico della città. Nick è uno dei tanti nati a Melbourne i cui
genitori venivano dalla Grecia anni prima. E’ la seconda generazione di un
immigrazione che ha reso Melbourne un mix culturale interessante e sviluppato a
differenza della concezione tutta italiana di immigrazione. Questa città merita
attenzione da parte dell’Europa, l’Australia non è solo Sidney. A parte la
solita introduzione stile giornalista importante parliamo ora della serata
pazzesca di ieri sera.
Siamo saliti per trentacinque piani in 15 secondi e ci ha
accolto la cameriera ed il sommelier per portarci al nostro tavolo vista tutta
la città. Pazzesca visuale, ceno e dormo da due notti con una view incredibile.
Quando penso che tra 20 giorni dovrò rivedere la chiesa di lentate sul Seveso
che mi suona le campane alle 7 di mattina mi viene l’esaurimento.
Intanto Stefania ha iniziato le trattative per capire se in
Australia gli riconoscono la laurea e se eventualmente è difficile fare altro,
quanto prende di paga minima e se può portarsi almeno undici parenti e tutte le
scarpe delle tre scarpiere che ha in Europa. L’unico problema potrebbe essere
se non gli fanno portare una cugina di sua nonna mai vista ma a cui lei è
legata concettualmente. Avrebbe 88 anni e vivrebbe a Livorno. Parliamo al
condizionale poiché probabilmente è morta, ma non si sa mai.
Il sommelier non si è più avvicinato poiché abbiamo scelto
un ottima birra e lo chef era già informato delle allergie di Stefania alle nuts.
Ho sentito la parola nuts più di qualunque altra parola in questo poco tempo.
Tanta la paura Stefania lo chiede anche quando ordina l’acqua, “There are nuts?”
-…In the water? ……….Oh my God.
Abbiamo scelto un ottimo risotto con funghi australiani e
una crema particolare che non saprei spiegarvi, accompagnato da un cavolfiore
con cheese e un buon dessert. Una fantastica cena in un posto surreale.
Dopo siamo andati in Federation Square accompagnati da un
piacevole venticello che ci ha permesso di visitare ancora una volta la
stazione centrale, il lungo Yarra River, i vicoletti intorno a Collins Street e
i negozietti di Souvenir tipici australiani. Dopo l’ennesimo caffè allo
Starbucks Coffea siamo tornati in hotel e Nick ci è venuto a prendere per
portarci a casa. Abbiamo attraversato mezza Melbourne e ci siamo adagiati nei
comodi salottini rossi per vedere grazie al fantastico stereo collegato alla
tv, ora un concerto ora un’esibizione. E’ stata una serata fuori dalla nostra
portata ovviamente ma in Melbourne non abbiamo fatto una sola cosa che non ci
ha soddisfatto a pieno.
C’è ne ricorderemo di questi giorni
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