lunedì 16 settembre 2013

Rotorua, Wai-O-Tapu e Nostalgia newzelandese



Nuova Zelanda, 17 Sept 2013 ore 00:22. Il pezzo di oggi è “House of the Rising Sun” di vari autori. Io ho ascoltato quella di Bob Dylan, ma la più conosciuta è quella degli Animals, l’hanno pure cantato Joen Baez e Bruce Springsteen. A casa mia decine di volte Daniel Cimino davanti ad un buon caffè serale.


Alle sei di mattina è suonata la sveglia e come per tradizione oramai decennale l’ho fatto suonare per venti minuti pieni, cioè fino a quando non ne potevo più di sentirla e mi sono dovuto svegliare e fare tutto di corsa. In due minuti ero fuori e alle sei e mezza dietro l’angolo tra l’hotel e la baia ho trovato un negozio che vendeva solo Muffin da associare a caffè o cappuccio.  Io ho preso un muffin cioccolato e un cappuccio, Stefania un muffin piselli e prosciutto ( e sei i matina) e un caffè espresso.
Alle sette meno cinque check-in sul bus e partenza per Rotorua, attraversando mezza isola del nord.  Fino allo stop intermedio di Hamilton non ho apprezzato granché il paesaggio anche perché il sonno non mi permetteva di capire il posto dove mi trovavo.  Dopo Hamilton tutto è cambiato e mi sono ritrovato catapultato in paesaggi fiabeschi, tra laghi e montagne e distese enormi di verde. Tutto era circondato da numero esorbitante di pecore e mucche che hanno il privilegio di poter pascolare all’infinito, la preoccupazione per il futuro non  fa parte del loro mondo, possono mangiare verde dai prati per i prossimi mille anni. La NZ è popolata da un numero abnorme di alberi, di tutti i tipi, ma soprattutto di tipo diverso dai nostri, per esempio oggi nella zona del lago abbiamo trovato un albero che fioriva enormi petali rosa e gialli, cose a noi sconosciute. La cosa che ti colpisce dell’on the road new zelandese è la bassissima densità abitativa, basti pensare che tutta la nazione è popolata da 4,5 milioni di abitanti ed è grande quanto l’Italia. Ora immaginatevi la popolazione di Roma città sparsa per tutta l’Italia e vi rendete conto che è una terra fondamentalmente disabitata da umani. Ovviamente i termini di paragone cambiano se parliamo di pecore, ve ne sono forse 100 milioni e qui nasce la famosissima lana merinos. 
Alle undici e dieci siamo arrivati a Rotorua nella regione del Waikato dopo 4 intense ore di viaggio e aver preso i biglietti per la famosa area del Wai-O-Tapu Thermal Wonderful,  siamo andati a prender un caffè e ci siamo diretti verso il villaggio maori. Per arrivare abbiamo fatto tutto il lungo lago e abbiamo visto i favolosi cigni neri con gli occhi rossi, veramente uno spettacolo. 




L’arrivo al villaggio Maori è scioccante per due motivi, il primo per la puzzo di zolfo derivante dai pozzi di acqua calda naturale che circondano la zona e la seconda perché ti rendi conto che è un villaggio maori originale e non fatto ad hoc per turisti. In Rotorua ci sono più villaggi Maori, in quanto metà popolazione lo è. Questo è all’interno della città e nonostante hanno tutti una vita normale legata ai ritmi odierni riescono a mantenere inalterati i luoghi tradizionali in cui vivere.  La chiesetta anglicana all’interno del villaggio è carinissima e il cimitero circostante con le iscrizioni solo in lingua maori è originale. Se mai dovessi morire, preciso che non ci tengo a farlo, vorrei essere seppellito in un posto cosi particolare, in riva al lago e nella pace totale. La zona è circondata da pozzi naturali di acqua calda e da un piccolo laghetto nascosto dai fumi e dal bollore intenso.
Abbiamo pranzato in un fast food  inglese in attesa dello shuttle che ci portava all’area termale. All’una il nostro autista-guida era davanti alla biglietteria e ha iniziato a dire SIMANO-SIMANO. Ecco ho capito che chiamava me e gli ho detto Cimino stunato, meno male che non ha capito un cazzo.
La nostra guida si chiama David ha la giovane età di 70 anni ed è un nuova zelandese doc, parla solo l’inglese e difende a morire i Kiwi, ovvero questi cazzo di uccelli orribili che non volano. Ora un uccello che non vola e come una balena che non nuota. Che uccello è? Gli ho detto che è un controsenso per poco non mi faceva scendere dallo shuttle. Ci ha spiegato tutti i paesaggi e ha perso mezz’ora per farci vedere gli alberi che arrivano dalla California, che sono stati piantati 25 anni fa ma sono cresciuti subito poiché in NZ piove sempre. Appena risaliti in macchina mi ha subito detto di mettere la cintura e di non fare l’italiano furbo, ecco li è iniziato il mio odio per l’amico David. Dopo circa 25 minuti a sud di Rotorua siamo arrivati alla prima zona termale ed è stato un choc, vedere un lago di acqua calda immerso in una foresta con il fumo che saliva a cento metri. Li ho capito che sarebbe stata una giornata particolare e che avrei visto cose mai viste prima.
Dopo dieci minuti ero al parco e siamo entrati dopo aver deciso di dare appuntamento a David alle 3 davanti al parco. Tanto per accaparrarsi la mia simpatia David ha detto “Tre o ‘clock del mondo, no tre italiane” ecco, ho pensato, figlio di puttana oggi ti faccio aspettare con tutto il piacere.
Il parco è indescrivibilmente bello, 25 tipi di crateri diversi, i vapori di zolfo e di altri minerali ovunque e paesaggi meravigliosi, dalla piscina gialla a quella viola, le cascate color grigie e il lago cristallo. E’ uno dei posti più belli al mondo e non sto riuscendo a descriverlo in maniera corretta per il semplice motivo che non si può descriverlo. E’ il posto più bello che ho visto in questa terra di confine ed insieme a Cape Schaink quello più bello della vacanza. Vedere il punto dove nasce la terra, dove bolle il tutto e dove si trova la materia primordiale ti da un senso di infinito e ti fa pensare che esistono luoghi favolosi che la mente umana non sempre riesce a contemplare ed immaginare. Fino ad oggi non ero mai riuscito a pensare ad un posto così. 

Una cosa sono le terme che noi intendiamo e visitiamo, questo è un fiume, un lago, un mare di terme con temperatura superiore ai 100 gradi, ovviamente un posto altamente pericoloso per gente distratta e per i bambini. La natura circostante è un mix tra la foresta pluviale e le grandi  distese di verde africane. Moltissimi uccelli popolano il sito, ma il cazzo di Kiwi di merda non l’ho visto. Molti crateri ci spiegava la guida (quella scritta, David era fuori) derivano da cedimenti ed ho fotografato tutto, riempendo semplicemente una Sd, il percorso di annida per 3 km ed è di media difficoltà. Insomma alle 3 eravamo quasi all’uscita e tanto per sfizio sono uscito alle 3 e 20 lasciando l’amico mio ad aspettare. Appena saliti sul pullman l’ha preso troppo a male ed ha iniziato a chiedere se avevano ingrandito il parco, gli ho risposto di si è enorme e poi ho fatto finta di non capire più niente. Per tutto il ritorno non ha detto nemmeno una parola, a fine corsa però l’ho salutato calorosamente e siamo restati amici. David personaggio del giorno.
Dopo l’ulteriore muffin, oramai mi chiamano l’uomo muffin abbiamo acquistato i soliti souvenir che secondo me domani dovremo lasciare in aeroporto poiché dobbiamo rifare dogana australiana. Ho comprato una sigaretta singola per un dollaro, poiché ne avevo troppa voglia e dopo una foto di rito con un maori siamo ripartiti.
Il ritorno l’ho fatto per tutte e quattro ore sveglio a gustarmi i paesaggi squisiti di questa lontana terra. Siamo passati vicino all’Hobbit village, dove hanno girato il Signore degli anelli e solo vedendo queste terre capisci che quelli erano panorami reali. Ho viaggiato con l’Mp3 sintonizzato sui Guns N’ Roses e la canzone che mi ha dato più emozione è stata Civil War, pezzaccio scritto da Axl Rose e che solo la sua voce può interpretare al meglio.
Siamo arrivati alle nove e mezza ad Auckland e dopo aver cenato siamo andati a chiudere le valigie e prepararci per lasciare questa terra. Domani alle 4.15 il taxi è alla reception e si vola ai tropici, da Daniel e company. Difficilmente potrò tornare in questa terra di confine, e già ne ho nostalgia.
God Bless NZ.

2 commenti:

  1. Grande scrittore moderno!tu si che sai far incuriosire il lettore,anche un tipo cm fabio..ahaha

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