martedì 24 settembre 2013

Q1 e il Gold Coast



Gold Coast 25 sept 2013 ore 00:38. Il pezzo di oggi è “Karma Police” dei RadioHead

Qui è notte e tra tre ore devo svegliarmi poiché vado a vedere l’alba nell’oceano. Oggi è stata un giornata interessante e piena, oramai l’idea di un giorno di riposo durante il tour ad oriente l’ho abbandonata, impossibile fermarsi qui, vorrà dire che mi riposerò a Milano o nell’interminabile viaggio di ritorno.
Il Gold Coast è un posto in cui vivere, bello con un clima da paradiso terrestre e pieno di surfisti contenti. Ogni angolo di questo posto è pieno di gente allegra, o almeno cosi appare, si divide tra il lavoro e la natura. Capiamoci, non c’è la quantità di lavoro che potreste trovare a Melbourne o Sydney ma penso ci sia una qualità della vita superiore. Danio mi ha detto che io qui morirei perché mi conosce e dovrei vivere obbligatoriamente in una grande città, infatti pensa che la mia città ideale sia Melbourne, io non penso niente, perché tra sette giorni sono a Milano e il visto permanente posso richiederlo entro i 30 anni, ovvero entro 5 mesi.
 Stamattina dopo aver fatto colazione mi sono stirato davanti la piscina e con un po’ di buona musica ho aspettato che gli altri si preparassero. Alle 10 siamo usciti e siamo passati a prendere Mosè, un buon amico di mio cugino. Lui è un’ottima persona e abbiamo riso tutto il giorno. Mi ha omaggiato dell’ingresso nella torre del Gold Coast per farmi vedere il panorama e l’oceano da 350 metri di altezza, mi ha portato tutto il giorno in giro e fino al pomeriggio tardi è stato con noi per farmi vedere le balene dalla spiaggia di BroadBeach. Domani mi ha invitato a cena e tra noi si è creata una bella empatia. La torre di chiama Q1.
Il grattacielo più alto del Gold Coast è favoloso, poiché oltre a prospettarsi su tutta la zona si affaccia sul mare aperto ed è davvero strano non vedere un orizzonte, in quanto il punto più vicino si chiama Los Angeles e segna 11700 Km di distanza.
A circa sei cento metri dalla battigia si vedeva il confine delle reti anti squalo e poi oltre i 2 Km le balene che spruzzavano e saltavano in acqua. Questo è uno spettacolo incredibile da vivere, unico al mondo e quando con i cannocchiali ho visto la pinna grande quanto tutta la lente del binocolo ho pensato a giovedì mattina  quando andrò molto vicino alle balene e le vedrò grazie alla barca e ai nostri accompagnatori che ci faranno vivere questa esperienza incredibile. Sono stato anche fortunato in quanto questo è il periodo in cui si spostano verso sud quindi è facilissimo avvistarle, solo oggi ne abbiamo visto una decina tra la torre e la spiaggia. Questa terra per alcuni aspetti mi sta stregando e consiglio a chi può, di venire a fare un’esperienza di qualche mese qui.
Dopo esserci soffermati quasi due ore sulla torre siamo andati a pranzo a casa di mia zia e abbiamo scherzato e parlato con Dina, una sua amica italiana simpaticissima. Dina vive in Australia da 22 anni e parla un ottimo inglese accompagnato da un fantastico accento siciliano. Ride spesso e questo è un’essenziale indice di gioia e di voglia di vivere nonostante tutto.
Appena abbiamo finito di pranzare ci sentivamo molto stanchi ed infatti abbiamo deciso di uscire subito per evitare riposi inutili e pericolosi per il nostro fisico. Mai fare abituare il fisico al riposo, rischieresti di perdere troppe cose e non te lo perdoneresti mai. Appena arrivo a Milano devo dormire per tre giorni di fila.
BroadBeach è stata la nostra tappa iniziale, anche se per strada abbiamo cambiato subito idea dirigendoci a Palm beach dove c’era una casa da vedere che si aggiudica con la lotteria nazionale. Siamo andati a prendere i biglietti ma tutto era sold out e quindi ci siamo accontentati solo di goderci i tre piani di questa reggia megagalattica con vista sull’oceano. La vista meritava i tre milioni di dollari valutata e i dieci dollari di ticket per vincerla sono anche pochi. Con Stefania abbiamo pensato che 50 euro al mese possiamo investirli in questa lotteria, visto che si può fare il biglietto anche online e non si sa mai………
A Broad siamo andati in centro per fare un giro e ci siamo gustati un buon gelato italiano con tanto di gelataia innamorata pazza di Roma e del suo centro.  Il giro sulla spiaggia per vedere un tramonto all’inverso e le balene è stato molto rilassante e necessario per recuperare le forze che ci serviranno a concludere in bellezza questo incredibile viaggio che ci cambia prospettiva del mondo. Il mondo non guarda ad occidente bensì ad oriente e tra qualche anno ne parleremo. Qui non c’è crisi, ed è già la più grande vittoria di un popolo creatosi in meno di duecento anni e con un mix incredibile di genti venute da ogni parte del globo.
Scrivo questo cazzo di blog perché un giorno non voglio dimenticare niente di questa esperienza e voglio leggere le cose che facevo quotidianamente. Ovviamente scrivo solo un decimo delle cose che faccio e delle emozioni che vivo, ma ne basterà una per ricordarmele tutte. Lo scrivo solo di notte, quindi potranno esserci errori e nomi di posti sbagliati ma non devo farne un libro o una pubblicazione quindi per me va bene cosi,  lo scrivo sempre con della buona musica nelle orecchie poiché penso che ogni emozione debba essere accompagnata da una melodia, qualunque essa sia, dal rumore del mare ad una canzone di Eric Clapton, dal fantastico rumore emesso dai gabbiano a quello del 4x4 che mi ha accompagnato a Fraser Island, da una qualunque canzone passata da Hot Tomato a quella che ho ascoltato un sera a Carlton, dalla musica messa da David a Rotarua fino alla risata di Stefania davanti alla danza aborigena di ieri.
Dopo una cena preparata accuratamente dalla Grande Zia Maria, a cui sono piaciute le foto fatte davanti ad un tramonto irragionevolmente fantastico, siamo usciti con Danio e Richard. Stefania non se l’è sentita ed è restata a riposare. Direzione Surfing Paradise e devo dirvi che questa cittadina mi piace sempre più e solo oggi ci sono tornato tre volte. La sera è viva come qualunque città europea con artisti di strada e negozi aperti. Abbiamo ascoltato il rumore del mare e guardato i gabbiani che planavano sull’oceano, poi ci siamo fatti una passeggiata sulla spiaggia e tre ragazzi mentre passavo mi hanno semplicemente detto “tu sei italiano”. Ecco lo ammetto, sono molto riconoscibile anche se non ho capito il motivo. I tre giovani vacanzieri venivano da Milano e uno da Padova e dopo aver speso mezz’ora a parlare siamo andati a prendere la macchina, ma non prima di aver incontrato Stefano, un romanaccio laureato in economia ed emigrato pochi mesi fa dall’Italia in Australia in cerca di fortuna. Gliene auguro tanta anche se l’ho conosciuto solo stasera perché chi lascia la sua terra ha sempre una dose di coraggio superiore a chi non lo fa e quindi penso debba essere ricompensato dal destino.
Ora vado a dormire perché tra qualche centinaia di minuti suona ancora una volta la sveglia e ci riporterà alla vita.
Good Night

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