Oceano 14 sept 2013 ore indefinite. Il pezzo di oggi non c’è
perché sono triste.
Sono Sul Boing di linea Quantas e sto volando tra
l’Australia e la Nuova Zelanda da circa due ore. Me ne occorrono altre due per
arrivare a Auckland e il monitor mi segna 1700 km, 911 km di velocità, 11430 di
altezza e meno 55 gradi Outisider Temperature. Stamani chi era seduto in direzione
est ha potuto gustare una buona alba. Mi hanno portato una colazione che
definire orribile sarebbe grazioso, ad Auckland sono le 10:05, a Melbourne le
08:05, qui non ho idea. Sto ascoltando
da due ore i Rolling Stone e vorrei poter scrivere questo pezzo senza
emozionarmi ma non so se riesco. C’è la possibilità concreta che non lo scriva.
Non sono tipo di ringraziamenti, per questo delego tutto a Stefania che in
queste cose è numero uno in assoluto.
Allora, tutto ciò che segue queste righe è scritto con il
cuore e senza falsi discorsi retorici.
Voglio RINGRAZIARE tutti coloro che mi hanno reso questa
permanenza a Melbourne incredibilmente bella. Deve essere chiaro che non
esistono parole per poter a pieno rendere l’idea, e di questo ne sono
consapevole ma voglio che si sappia che ho avuto un’accoglienza tipo Williams
principe d’Inghilterra e Kate principessa del Galles. Ho vissuto otto
intensissimi giorni, pieni di sorprese ed emozioni anche per me che sono uno
che con le emozioni non ci vado molto d’accordo. Ho una famiglia in Australia
capace di stravolgere le loro giornate per me. It’s Ok?
Voglio e devo ringraziare mio zio Paolo perché dopo tanto
tempo stamani mi ha fatto uscire una lacrima da questi asciutti occhi e il suo
abbraccio di stamani all’aeroporto è valso mille ore di volo. Lo devo
ringraziare perché mi ha messo a mio agio e mi ha fatto sentire più di un
figlio, poiché un figlio a casa è trattato normale, io sono stato trattato come
nessuno dovrebbe essere trattato. Non penso di meritarmi tanto. Mi ha ospitato
senza tentennamenti, ha affrontato ore di macchina per farmi girare, lo
ringrazio perché mi ha raggiunto quotidianamente a Melbourne quando ero con i
miei cugini, perché mi ha chiamato per sapere come stavo anche quando mancavo
da poche ore da casa, perché ogni notte pur di parlare con me è stato sveglio
fino allo sfinimento, lo voglio ringraziare perché mi ha ricordato tanto mio
nonna e la sua infinità bontà. Grazie Zio
Voglio ringraziare mia zia Nella perché ci ha accolti come
due figli e mi ha fatto undici tipi di colazione al giorno, stile Grand Hotel, perché ha fatto sentire Stefania
bene, coccolandola e ringraziandola per ogni cosa, perché ha sopportato la mia
sigaretta elettronica, ha organizzato le cene ed ha messo la sua casa a disposizione
come punto di ritrovo per tutti. Perché ieri mattina dopo avermi detto testa
persa mi ha lavato i panni in 45 minuti, altrimenti sarei senza vestiti, perché
mi ha fatto la tipica torta australiana e un po’ anche neozelandese che piace
tanto a Stefania, perché ha controllato in ogni cibo se c’erano nocciole e noci
per Stefania. Grazie Zia
Voglio ringraziare Tina perché da mesi è stata la prima a
chiamarmi su skype e a scrivermi su fb per sapere del mio tour. La voglio
ringraziare perché ha fatto una cosa che non dimenticherò mai nella mia vita,
ha spostato il suo viaggio di sei settimane dopo aver prenotato con la famiglia
solo per vedermi. Tina non ho parole per descriverti il bene che ti voglio,
ricordo quando uscivamo e mi guidavi per mano perché ero piccolo e oggi da
adulti a Melbourne. Ti ringrazio perché ti sei informata a 10000 km di distanza
se tutto andava bene e se mi stavo divertendo, ti ringrazio perché mi hai
scritto che ti manchiamo e per l’album che mi ha fatto. Ti ringrazio perché mi
ha scritto che sono il tuo fratellino oltre mare e perché ho letto nei tuoi
occhi la felicità di vedermi in Australia. Ti ringrazio per ogni volta che mi
ha sorriso di felicità e per l’incoscienza di affidarmi il passeggino con
Scarlett. Ti voglio bene My Sister.
Voglio ringraziare Paul, poiché l’ho visto solo due volte e
lo voglio bene come se ci fossi cresciuto insieme. Sette anni fa in Italia ho
subito capito che eri un good man e non mi sono mai sbagliato. Paul non posso
dimenticarmi mai di te, poiché guardo sempre l’ora e tu sai che chi guarda
l’ora si ricorda di te. Ti ringrazio perché ti sei tolto il tuo orologio per
donarmelo, perché abbiamo riso a più non posso in due lingue diverse ma con
tanta sintonia, ti ringrazio perché ho visto in te tutto l’amore che un padre
ha per le sue due bimbe. Grazie per il
pranzo a St Kilda beach e grazie per tutto amico mio.
Voglio ringraziare Nadia perché è venuta a trovarmi ed è
restata fino a sera tardi nonostante tra pochi giorni nasce sua figlia. Grazie
di cuore Nadia per esserci stata anche quando era giustificabile l’assenza. Voglio
ringraziare Joe, poiché dopo un mese senza sigarette mi ha subito offerto una
sigaretta e mi ha fatto fumare. Perché abbiamo riso e mi ha detto il tuo
inglese è ottimo (ovviamente mi prendeva per il culo)
Voglio ringraziare zio Michele e zia Pippa per essere venuti
ogni giorno a trovarmi, nonostante l’età e gli acciacchi. Voglio ringraziarlo
perché mi ha fatto rivivere Ferla come non l’ho mai vissuto, nomi, cognomi,
soprannomi, vicoli e tradizioni, perché mi ha parlato per ore di persone che
nemmeno mia madre poteva conoscere e perché mi ha fatto ridere con quel
“Camina” tradotto in “Come on”, per il semplice fatto che mi ha chiamato per
otto giorni Pippo senza alcun mezzo di mediazione. Io sono Pippo per lui punto
e basta, Stefania è stata Denise. Per avermi portato a Rosebud a vedere la sua
casa e la sua barca, per avermi parlato dei calamari giganti e di quando gli
hanno fatto un processo SOLO perché il limite era 12 e lui ne aveva 350. Lo
ringrazio per avermi accompagnato anche non potendo camminare per via dei
problemi alle gambe e per essere venuto in centro melbourne a cena.
Ringrazio la zia Pippa perché sopporta lo zio Michele, e vi
assicuro che è il compito più arduo.
Ringrazio Nuccio ed Eliana perché sono di una bontà e di una
dolcezza impressionante. Nuccio ti ringrazio per avermi fatto girare la città
nei vicoli e nelle larghe strade del centro, per avermi portato a Carlton e a
Lygon Square, per avermi fatto vedere il parlamento di notte e di giorno, le
cattedrali e per avermi fatto assaggiare lo squalo. Grazie Eliana per avermi
abbracciato e avermi detto che eri felice che ero in Melbourne, per esserti
abbracciata Stefania ed avergli detto che sei come sua mamma e Nuccio come suo
padre. Grazie per aver riso e per la pronuncia fantastica si Swanston street
sul tram di ritorno in centro, per avermi dato l’idea fantastica degli album
online per non perdere tutto.
Grazie ad Alessia per la sua risata contagiosa, per essere
stata premurosa ed affettuosa fino all’ultimo giorno, per aver riso al telefono
e per averci invitato al ballo di 2000 persone l’ultima notte che eravamo qui,
per averci portato a Hot spring Peninsula in quaranta minuti (ovvero tre ore
senza stop), per averci fatto fare tutte le piscine delle terme e per aver
fatta vedermi il panorama da quella più in alta, per avermi spiegato la
differenza di pronuncia tra guy e gay e per avermi detto che la golf è una
piccola car.
Grazie agli zii Tonino e Maria per averci accolto con festa
all’aeroporto e per averci accompagnato a 100 km dalla City, per averci offerto
le salsicce di mattina e il gelato dal mitico camioncino dello zoo. Per averci
aspettato pazientemente quando dovevamo provare tutte le piscine di acqua calda
e quando sono venuti a cena fino a tarda notte.
Grazie ai mitici Sam e Gianni per l’indimenticabile serata
regalataci al Crown Casinò Hotel, per avermi fatto restare allegro tutta la
sera e per avermi fatto sentire a casa. Per avermi portato al privè dove la
puntuta minima era 10000 dollari e per avermi regalato una stanza con panorama
da infarto. Gianni se volevi uccidermi bastava dirlo.
Grazie a Gianni per avermi accolto come un fratello e per
aver bevuto ottimi whisky in compagnia, grazie a Sam per le barzellette
sull’Iphone e per averci raccontato il viaggio fino a Napoli a passaggi
conoscendo solo l’inglese e con il dentista italiano. Grazie all’amica di John
che è venuta dalla malasya per parlare solo inglese e l’abbiamo costretta al
silenzio assoluto parlando solo italiano e pure un italiano da brilli.
Grazie di cuore alla famiglia Galioto e ai nipoti che voglio
venire a Milano, ad Adriana che ha già prenotato e ai cugini che prenoteranno.
Grazie a Connie e al magnifico Tony che mi hanno portato a
cape Schanck, un posto dove ogni persona dovrebbe andare prima di morire,
dovrebbe essere obbligatorio, per legge. Grazie a Connie per essere venuta a
trovarci sempre e a Tony per parlarmi del West Ham facendomi sentire in Europa.
Grazie a Rachele per ricordarmi Rosalinda.
Grazie a zii e cugini Salamone per avermi permesso di andare
in Limousine e mangiare al 35 piano del Sufitel Luxury Hotel di Melbourne.
Grazie a tutti quelli che ho incontrato e mi hanno fatto
sorridere, anche solo per pochi minuti. Grazie alla fantastica città di
Melbourne per avermi regalato un bel tramonto il secondo giorno che ero arrivato e una felice visuale l’ultima sera.
Grazie
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