sabato 14 novembre 2015

Je suis Parisien

È una tremenda sensazione di vuoto che ci avvolge nel silenzio di questa drammatica notte parigina, francese, europea. L'Europa sotto attacco in una delle sue città più rappresentative. Fraternitè, Libertè Egalitè, riemerge forte e accomuna tutti noi. È la terribile condizione di chi ti viola la tua cultura uccidendola. È l'obbrobrio assoluto, la negazione della tolleranza adottata da tutti i francesi, da tutti gli europei verso ogni forma di cultura diversa. C'è un'immagine che racchiude questo stato d'anima, è la Tour Effeil spenta, tutta la notte, in segno di lutto.
La Francia è sempre stata lo Stato capofila, lo Stato per eccellenza dell'integrazione e della realtà “diversa”, la Francia dell'illuminismo, quella di Molière, di Montesquieu e della sua divisione dei poteri quando ancora nel resto del mondo non si sapeva cosa fosse la democrazia, la Francia di Rousseau, Voltaire, la Francia dell'immensa solidarietà, la Francia aperta al mondo. Oggi è in ginocchio il suo simbolo, la sua città per eccellenza.
È stato proclamato lo stato d'emergenza, sono stati fatti sette attentati e fino ad ora si contano più di 120 morti, una strage.
Tutto questo ha un solo mandante che è l’ignoranza profonda ed idiota di chi è stato strumentalizzato e usato per uccidere. Non si può liquidare tutto pensando alla guerra che Allah dichiara a qualunque altra credenza. Quest'ultima sicuramente è la visione forte e convinta di chi ieri ha ucciso, ma non lo è di chi ha rivendicato quelle morti. Nello stato più laico e tollerante d'Europa non si sono attaccati simboli del potere, ma i comuni cittadini che vivevano la quotidianità. La furia omicida ha colpito i luoghi del tempo libero, una partita di calcio, un concerto rock, ristoranti, bar e fast-food. Ed è stato un allarme continuo per ore, con conflitti a fuoco in diversi punti della città.
Si sono fatti esplodere vicino allo Stadio de France, altri hanno sparato nei ristoranti, in un Mc Donald, dentro il Bataclan dove hanno sequestrato centinaia di persone.
Il presidente Hollande costretto ad essere evacuato e portato in luogo sicuro. L'Isis ha rivendicato l'attentato e Obama ha fatto una conferenza stampa, dove afferma che sotto attacco è tutta la nostra visione e i nostri valori. A Milano e Roma è stato dichiarato il massimo livello di allerta. Il Consiglio francese per il culto islamico (Cfcm) ha preso una posizione forte: ha condannato "con il più forte vigore possibile" gli attacchi "odiosi e abietti"
Il primo attacco è stato in boulevard Voltaire, poi al bar La Belle Équipe, e ancora al ristorante La Casa Nostra in a Rue de la Fontaine au Roi, almeno dodici morti tra Rue Alibert nel bar Le Carillon e nel ristorante Le Petit Cambodge in Rue Bichat. Il resto delle vittime si è avuto nel teatro Le Bataclan, alle quali vanno aggiunte persone morte all’esterno dello Stade de France.
E’ un orrore, sono state scolpite immagini di morte e dolore in ogni cuore europeo.
La temporanea chiusura delle frontiere è la risposta immediata di Hollande ma ovviamente non sarà la soluzione. La guerra contro un nemico invisibile, che non ha sedi, non si identifica in alcuno Stato, addestra all’odio centinaia di bambini che sono destinati alla morte. E’ una guerra difficile scatenata anche da molti errori che l’occidente ha compiuto. Non dimentichiamoci che Isis nasce come reazione alle guerre americane in Iraq e Libia. Ovviamente ogni gesto terroristico non può trovare giustificazione in niente. Occorre ripensare il rapporto con il vicino mondo arabo, e soprattutto ora attuare delle politiche di difesa, perché oggi più che mai qualcuno ci ha ricordato che siamo molto vulnerabili. E’ l’undici settembre francese, quello europeo.
Occorre non assimilare i terroristi ai musulmani, che sono le prime vittime di questi beceri individui. Occorre rafforzare i controlli e espellere immediatamente chi predica la guerra santa. Il potere della parola dei cosiddetti “saggi” islamici su un popolo che ha un livello medio di cultura basso per colpa di un sistema d’istruzione chiuso su posizioni ridicole, può creare inimmaginabili danni collaterali e pericolosi indottrinamenti.
Occorre una nuova regia mondiale, che vada dagli Usa alla Russia e dall’Europa all’Asia, perché nessuno ormai può ritenersi sicuro e restare indifferente a questo massacro. Aprire un dialogo con le forze moderate e ragionevoli del mondo islamico e ovviamente supportare la popolazione musulmana che è la prima vittima di questa follia. La regia di questo tavolo di dialogo non può essere affidato agli States e nemmeno alla Russia. E’ l’Europa che deve assumersi la guida di un soggetto capaci di traghettare il mondo in uno stato di quiete.
Oggi siamo tutti parigini come sia giusto che sia,forse europei, perché in fondo dobbiamo ammettere che ad unirci sono più questi momenti tristi e di dolore che le politiche ambigue dell’Ue. Dobbiamo assolutamente evitare di sgretolarci e rispondere con mezzi che non risolvono il problema. Oggi parte la vera sfida, quella di calmare le acque e riflettere tutti insieme per riappacificare gli spiriti bollenti che attraversano il pianeta. L’odio indiscriminato non potrà che portarci all’autodistruzione. Stringiamoci tutti alla legalitaria Francia perché oggi più che mai siamo tutti cittadini francesi.

2 commenti:

  1. Signore, Lei che e' un professionista della penna, come risponderebbe a questa domanda con riferimento al Papa .

    - Se io appartengo ad una famiglia di mafiosi, che ha commesso i piu' tremendi crimini contro l'umanita' in tempi lontano e recenti , ma non ho mai ucciso personalmente nessuno , posso considerarmi senza peccato ?
    Il fatto stesso di appartenere a una tale famiglia non e' gia' peccato ?

    Grazie per una Sua illuminata risposta. Possibilmente senza insulti .

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  2. Non è giustificabile assolutamente ciò che fanno e come lo fanno questi barbari. Con rammarico credo che sia pazzia data dal forte disagio vissuto,dallo sfruttamento passato e presente. Per il falso aiuto dato da parte delle nostre forze armate. Creato soprattutto, dal tipo di istruzione impartita, perché sin da piccoli crescono all'insegna dell'odio per il prossimo; coltivano nelle loro teste sentimenti solo negativi e che portano alla distruzione di loro stessi e dei suoi simili, in nome di un falso Dio. Perché qualunque Dio non ama la morte e la distribuzione...ma vuole che regni l'uguaglianza,fratellanza e la libertà in ogni sua forma. Concetti però dimenticati da tempo anche da chi tramite il barbaro potere economico ci ha fatto credere di professare il bene in terre lontane e non proprie, seminando lo stesso terrore che oggi stiamo vivendo noi.Sarà pur magari
    frutto di una repressione che non ha fine...e che continua senza tregua...ma oggi più che mai oltre la paura e lo sgomento, inizio a pensare che, la testa che dirige questa pianificazione di morte non parte da loro. Troppa organizzazione per un gruppo di fanatici che riescono ad entrare dove vogliono, seminando il terrore. Nel 2015 vogliono farci credere che una cellula simile agisce da sola e soprattutto non ha risoluzione. Non si comprende che occorre agire senza incitare alla violenza, occorre difendersi e parallelamente prendere una fottuta posizione contro lo sfrenato potere economico che non porta nulla all'uomo, solo solitudine e dolore. Con rammarico e grande commozione mi sento vicina alle famiglie che ingiustamente hanno perso un amato caro,per potere, per fanatismo e follia di chi non si arrende nel continuare con egoismo ad imporre il proprio potere..ma altrettanto penso a tutti i civili che muoiono ogni giorno in quelle terre a noi lontane di cui nessuno parla. Troppo facile parlare di guerra. Sappiamo benissimo che la guerra è morte, distruzione non solo fisica ma morale e che comporta un sacrificio dei nostri cari. Vorrei dire ai signori di potere, di non utilizzare con troppa facilità tale progetto in quanto loro, di certo non sono ne i primi ne gli ultimi a far esporre parenti, familiari, figli o se stessi in questa carneficina premeditata. Loro agiscono contro le logiche morali,mettendo al primo posto il potere in tutte le sue forme, omettendo sempre le conseguenze delle loro barbare decisioni. Le soluzioni alternative potrebbero esserci solo se veramente si volessero attuare i veri concetti di uguaglianza, fratellanza, libertà. Concetti che dovrebbero rappresentare ogni singolo uomo nel cosmo senza alcuna discrepanza. La ridistribuzione delle risorse dovrebbe primeggiare allontanando il divario ricco/ povero. Il vero animale è l'uomo, a volte privo di riflessione e alto intelletto che dovrebbe (solo utopicamente) metterlo in una posizione diversa dal resto del mondo vivente.

    Io non sono SOLO francese, ma dovrei essere figlia di un mondo che oggi più che mai, non mi rappresenta. :(

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