sabato 16 novembre 2013

Estremo Occidente





L'ho appena finito di leggere e devo dire che mi ha stupito, "Estremo Occidente" di Federico Rampini è un chiarificatore saggio sui nuovi rapporti di forza tra le due superpotenze mondiali, Usa e Cina. Rampini è il corrispondente da New York per "La Repubblica" e prima ha fatto lo stesso da Pechino. Rampini è illuminante perché ha vissuto in Usa anni fa, poi ha vissuto il boom asiatico per ritornare in un'America in decadenza. Che gli Usa sono cambiati è facilmente intuibile, basterebbe farsi spiegare da qualche esperto l’andamento di Wall Street per capire cosa sta succedendo. Il saggio però spiega in dettaglio le differenze sia culturali che economiche tra le superpotenze e i motivi di questi cambiamenti di forza. L’enorme debito pubblico, che talaltro condivide con l’Europa non è mai stato un problema essenziale per gli americani, mentre oggi lo diventa per le banche che esigono di riscuotere incredibili prestiti a tassi da usura per evitare il crack finanziario, saggiamente pilotato dai loro manager delinquenti.
Il flusso continuo di denari in prestito da parte delle banche americane ha ridotto il paese in uno stato di crisi senza precedenti, che purtroppo si avvertirà solo tra qualche anno. Le infrastrutture sempre più fatiscenti e non rinnovabili a causa della mancanza di fondi, ospedali pubblici da terzo mondo e sistema previdenziale a livelli da fallimento.
Gli Usa non sono Nyc o LA e nemmeno le spiagge di Miami, sono soprattutto i contadini delle grande pianure del South Dakota e i contribuenti impoveriti del Colorado, gli operai intossicati del Texas  e gli sfollati della Louisiana che aspettano ancora di vedere ricostruite le loro case. Parlare degli Stati Uniti è complesso, poiché è un’enorme territorio che va dalle sfavillanti luci di Las Vegas e Manhattan alle zone senza corrente elettrica.  Una volta si parlava di sogno Americano, oggi pochissimi europei vanno oltreoceano escludendo NYC.
La Cina cresce enormemente di più perché prima di essere una fabbrica di produzione economica è una fabbrica di idee. I migliori giovani matematici al mondo sono coreani e cinesi a dispetto del loro titolo di studio che spesso porta il nome di Università di Harvard o Columbia University. Vanno a studiare in America e si laureano prima dei nostri studenti., vanno loro dice Rampini “perché se è vero che l’America è in declino è un magnifico declino”.
Mi è piaciuto il capitolo in cui lui spiegava che ogni paese in decadenza riesce a mostrare il meglio di sé nell’arte e nell’inventiva. E’ vero, oggi è facile inventarsi un lavoro in quella parte del mondo, poiché il popolo americano ha un grande pregio, quando tutto va a rotoli loro non si arrendono e inventano il nuovo. Questo non ferma e rallenta il declino ma quantomeno lo rende diverso.
Sono due gli esempi che hanno smentito che i cinesi vanno in Silicon Valley solo per lavoro, loro ci vanno per reimportare in patria nuove idee. Il primo grande progetto è la creazione di un nuovo capitalismo zen, ancora alle origini e sicuramente con tante pecche, quella del rispetto dell’ambiente e dello sfruttamento della manodopera in primis. Non per questo però meno ambizioso e convincente. La seconda è quella incredibile di una nuova rete Internet, cioè vogliono avere il loro WWW, un progetto da non credere.
Il tempo ci dirà quanto passerà, di sicuro c’è il fatto che l’Estremo Occidente oggi non parla più californiano ma mandarino.  

Nessun commento:

Posta un commento