L'ho appena finito di leggere e devo dire che mi ha stupito,
"Estremo Occidente" di Federico Rampini è un chiarificatore saggio
sui nuovi rapporti di forza tra le due superpotenze mondiali, Usa e Cina. Rampini
è il corrispondente da New York per "La Repubblica" e prima ha fatto
lo stesso da Pechino. Rampini è illuminante perché ha vissuto in Usa anni fa,
poi ha vissuto il boom asiatico per ritornare in un'America in decadenza. Che
gli Usa sono cambiati è facilmente intuibile, basterebbe farsi spiegare da
qualche esperto l’andamento di Wall Street per capire cosa sta succedendo. Il
saggio però spiega in dettaglio le differenze sia culturali che economiche tra
le superpotenze e i motivi di questi cambiamenti di forza. L’enorme debito
pubblico, che talaltro condivide con l’Europa non è mai stato un problema
essenziale per gli americani, mentre oggi lo diventa per le banche che esigono
di riscuotere incredibili prestiti a tassi da usura per evitare il crack
finanziario, saggiamente pilotato dai loro manager delinquenti.
Il flusso continuo di denari in prestito da parte delle
banche americane ha ridotto il paese in uno stato di crisi senza precedenti,
che purtroppo si avvertirà solo tra qualche anno. Le infrastrutture sempre più
fatiscenti e non rinnovabili a causa della mancanza di fondi, ospedali pubblici
da terzo mondo e sistema previdenziale a livelli da fallimento.
Gli Usa non sono Nyc o LA e nemmeno le spiagge di Miami,
sono soprattutto i contadini delle grande pianure del South Dakota e i contribuenti
impoveriti del Colorado, gli operai intossicati del Texas e gli sfollati della Louisiana che aspettano
ancora di vedere ricostruite le loro case. Parlare degli Stati Uniti è
complesso, poiché è un’enorme territorio che va dalle sfavillanti luci di Las
Vegas e Manhattan alle zone senza corrente elettrica. Una volta si parlava di sogno Americano, oggi
pochissimi europei vanno oltreoceano escludendo NYC.
La Cina cresce enormemente di più perché prima di essere una
fabbrica di produzione economica è una fabbrica di idee. I migliori giovani
matematici al mondo sono coreani e cinesi a dispetto del loro titolo di studio
che spesso porta il nome di Università di Harvard o Columbia University. Vanno a
studiare in America e si laureano prima dei nostri studenti., vanno loro dice
Rampini “perché se è vero che l’America è in declino è un magnifico declino”.
Mi è piaciuto il capitolo in cui lui spiegava che ogni paese
in decadenza riesce a mostrare il meglio di sé nell’arte e nell’inventiva. E’
vero, oggi è facile inventarsi un lavoro in quella parte del mondo, poiché il
popolo americano ha un grande pregio, quando tutto va a rotoli loro non si
arrendono e inventano il nuovo. Questo non ferma e rallenta il declino ma
quantomeno lo rende diverso.
Sono due gli esempi che hanno smentito che i cinesi vanno in
Silicon Valley solo per lavoro, loro ci vanno per reimportare in patria nuove
idee. Il primo grande progetto è la creazione di un nuovo capitalismo zen,
ancora alle origini e sicuramente con tante pecche, quella del rispetto dell’ambiente e dello sfruttamento della manodopera in primis. Non per questo però meno ambizioso e convincente. La seconda è
quella incredibile di una nuova rete Internet, cioè vogliono avere il loro WWW,
un progetto da non credere.
Il tempo ci dirà quanto passerà, di sicuro c’è il fatto che
l’Estremo Occidente oggi non parla più californiano ma mandarino.
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