Melbourne 10 sept 2013 ore 01.45 Molto stanco. La canzone di oggi è “Keep on Running” di Spencer Davis Group
Oggi sveglia alle otto e partenza per Sovereign Hill dove ci
sono le mitiche miniere dell’oro. Ho
sempre visto in tv nei documentari ricerca dell’oro nelle miniere australiane.
Durante la mitica Golden Age migliaia di
lavoratori hanno dato la vita nelle miniere per la ricchezza della zona. Il
Victoria, stato al sud del continente australiano è pieno di Oro e ancora oggi
,mi spiegava poco fa per telefono mio cugino Nuccio, a circa 1000 mt di
profondità lo estraggono ancora oggi. Sovereign Hill dista un’ora e mezza da
casa nostra e si trova precisamente vicino Ballarat un centro ad Est di
Melbourne. E’ l’autostrada che ti accompagna ad Adelaide a “soli” 600 km e 7
ore di strada. I panorami sono tipici australiani, distese enormi di verde e
campi piene di mucche e pecore, lontane montagne e improvvisi fiumi. Il
Victoria è un bel posto ed è abitato da gente perbene.
Appena arrivati a Sovereign Hill siamo entrati nella miniera
ed abbiamo iniziato a visitare l’enorme parco circostante pieno di persone
vestite con costumi tradizionali e di alloggi in cui dormivano i lavoratori.
Oh My God, le condizioni di vita erano molto molto precarie
ed ho riflettuto molto sul fatto che chi ha continuato per anni ad estrarre
l’oro è morto giovanissimo e povero mentre i padroni delle miniere, spesso lo
Stato è diventato ricchissimo. Le disuguaglianze erano ovunque, anche se meno
in questa parte del mondo. Oggi però l’Australia è uno Stato civile, in cui
esiste una dignità del lavoro superiore di quella europea, in cui è possibile
cambiare vita con tanti sacrifici ovviamente ma
soprattutto hai un’opportunità di farcela, puoi veramente farcela, o
quanto meno puoi averne l’illusione. Io
respiro tutto questo girando per le strade, è una situazione differente, c’è la
soglia della dignità garantita. Se avessi vent’anni e un lavoro insicuro
probabilmente, anzi sicuramente avrei fatto quanto meno un’esperienza in questa
terra.
Ad ogni modo, canguri non ne abbiamo ancora visti e nemmeno
Koala e per non sfatare il mito europeo della terra dei canguri abbiamo deciso
che ci impegniamo a cercarli prima di tornare in Italia. Se non dovessimo trovarli
penso che Stefania incendia l’aeroporto. Stefania pensava che quando scendevamo
dall’aereo sul tettuccio delle auto trovava i koala che la salutavano e nei pub
i canguri che la servivano. Ora inizia la fase “io devo vedere un canguro” che
ovviamente è successiva a quella “io voglio vedere un canguro”.
Per restare in tema Golden Age gli alloggi dei lavoratori cinesi
erano diversi da quelli inglesi, tanto per dire che il razzismo è sempre
esistito e continua ad esistere. Se i padroni di casa avevano alloggi di 3
metri, i colleghi della terra del dragone avevano un metro x un metro bagno e
angolo cottura inclusi. Ovviamente lamentarsi era reato gravissimo punibile con
il licenziamento e l’espatrio immediato.
I cinesi però hanno lasciato un piccolo tempio e alcuni Store falsissimi
creati ad hoc per incuriosire i turisti.
Il parco è ben organizzato e mi come in tutte le cose sono
molto bravi a farti respirare un’aria familiare. L’Australia per me è tutta una
grande immensa famiglia, sarà per l’accoglienza ricevuta ma la mia follia
comincia a farmi pensare che i 20 milioni di Citizen (ecco da dove deriva la
marca dell’orologio) siano tutti felici e si salutano in maniera festosa
sempre. Ovviamente non è cosi, ma a me piace pensarlo. Stefania invece pensa
sempre che in Australia si viva da Dio però per trasferirsi dovrebbe portarsi
perfino i gatti della cugina della nipote di una sua zia, la famiglia al
completo. Teorie da donna.
Appena siamo scesi dalla zona degli alloggi abbiamo trovato
un fiume con tante persone che cercavano oro, ovviamente io ho pensato questa è
big bullshit!!! Invece qualche foglia di oro si trova e dopo che una guida ci
ha spiegato come cercarla Stefania e mia zia si sono messi con impegno per
trovarne qualcuno. Vedere Stefania con la pala dentro il fiume per un foglia di
oro mi ha fatto morire da ridere. Meno male che l’ha trovata altrimenti
rischiavamo di perdere il biglietto di sabato per la New Zeland, non di discute
l’oro andava trovato e il territorio conquistato. Siamo risaliti e abbiamo visitato i locali in
cui ci sono i macchinari per la lavorazione del Gold. Un lavoro massacrante,
non riuscivo a non pensare quei poveri uomini. Abbiamo prenotato il tour in
miniera ed abbiamo pranzato con calma e gustato un sufficiente caffè
australiano, ovviamente venduto per italian espresso. Il tour è stato molto
interessante ed appena Stefania ha saputo che scendevamo fino a 100 metri sotto
terra con il trenino ha perso la parola per un’ora e non ha voluto parlare
nemmeno con la guida che gli chiedeva se era tutto ok. Quando siamo usciti mi
ha subito detto che lei soffre di claustrofobia e che è stata brava a non
lamentarsi. Autocompiacimento allo stato puro. Penso che se non ci fosse
Stefania dovrebbero inventarla, oltre i normali scontri in una coppia, credo sia
una spalla importante per il resto della vita e soprattutto la spalla giusta.
Mi fa incazzare solo quando parla male dell’Italia fuori dall’Italia. Quello è
il mio compito Cazzo.
Alla fine del drammatico tour siamo andati in giro per gli
Shop della miniera ed io ho comprato due portamonete in finto oro. Sai quando
fai una cazzata e sei consapevolissimo di farla in quel momento ma non hai
voglia di dirgli, ok non lo voglio, e lo compri solo perché parlare in quel
momento è più faticoso di prendere i soldi. Per non sbagliare ne ho preso due,
almeno posso dire di aver fatto una doppia cazzata in un colpo solo.
Alla fine siamo andati nel Gold Museum e abbiamo acquistato
qualcosa in oro. Io non capisco niente di oro ma ogni volta che entro in una
gioielleria mi piace da morire fami spiegare tutti i particolari di un
determinato prodotto. Alla fine se devo acquistare compro quello che mi fa più
simpatia e mai in base alla qualità dei materiali. Cmq a Stefania piaceva un
cuore e ne abbiamo preso due, uno per Stefania e uno per mia zia che ci sta
facendo fare un tour allucinante della zona di Melbourne.
Alle 17.30 siamo tornati verso Melbourne e mi ricordo solo
di essermi addormentato con “Keep on running” di The spencer David Group. Mi
sono svegliato davanti casa e dopo due minuti ha chiamato mio cugino Nuccio per
avvisarmi che doveva portarmi a Carlton a prendere un caffè. Abbiamo cenato e
subito siamo usciti non dopo la visita di qualche amico di Ferla a casa. Siamo
arrivati a Carlton, io sono andato con Kristen e Stefania con Nuccio, Eliana e
Connie. Siamo andati a prendere un dolce ed un caffè da Brunetti, un locale nel
centro della Little Italy il cui proprietario è venuto in Melbourne forse un
secolo fa ed oggi ha 4 locali a Melbourne, uno a Singapore, uno a Dubai ed
altri dispersi nel mondo. Ho assaporato un buon espresso e mangiato un Baba’
con Rum. Abbiamo riso e discusso del fatto che ho una settimana così piena che
rischio di non riuscire nemmeno a soddisfare tutti gli impegni. Dopo ci siamo
fatti un giro in Lygon Square e siamo passati da China Town, Lonsdale Street in
cui c’è il quartiere greco, davanti al parlamento di Victoria e poi ci siamo
fermati alla cattedrale cattolica di Melbourne, St Peter.
Siamo tornati a casa e dopo una piacevolissima giornata sono
sul punto di crollare. Devo ringraziare moltissimo i miei zii e Nuccio ed
Eliana per la dolcezza e l’amore profuso per la riuscita di questo enorme tour.
Domani la cugina di Stefania ci ha sequestrati per un giorno e mezzo dicendo
semplicemente portati un abito elegante e un costume, poi non fare altre
domande. Dopodomani verrà a prenderci e ad accompagnarci una Limosine per
andare a mangiare in un lussuoso ristorante in centro. Giovedì vado a vedere l’Oceano
con Connie e Venerdì sono con Nuccio. Sabato vado via e penso che in nuova
zelanda dormirò per riposare.
Ora continuo così perché come ha detto stasera mio zio, come
si dice a Melbourne “chi si ferma è perduto”, l’altro mio zio gli ha detto
quello si dice in Italia.
Good Night
N.B. Se ci sono errori sono giustificato, molto molto stanco
stanotte.
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