Noosa 21 sept ore 00:15 Tutti dormono e io non riesco mai a
dormire. Il pezzo di oggi è “Wild Horses” dei Rolling Stone.
Scrivo perché tutti dormono e io non dormo mai e non riesco
a capire perché, mi impegno ma non riesco e stasera sono restato solo io, il
silenzio di Noosa e il fiume che si vede dalla finestra della Cucina
dell’appartamento che abbiamo affittato.
Sto ascoltando un po’ di musica con le cuffie e domattina io e Richard
andiamo a fare un bagno all’alba (forse).
Oggi è stata una giornata particolare, innanzitutto perché
ho visto un posto che definire sconvolgente è limitativo e poi perché ho
pensato tantissimo. Ho pensato che l’Australia è un ottimo posto in cui vivere
e che essendo altamente testa di cazzo mi ci trasferirei subito ma poi
rischierei di pentirmene e allora tutto il giorno pensavo che era meglio farlo,
ma forse no. Insomma ancora devo tornare
e già ho il mal d’Australia.
Il Queensland merita una menzione tra i migliori posti in
cui vivere perché c’è la pace assoluta, ho visto i granchi “passeggiare”, le
iguane attraversare le strade e oggi un’isola da far venire la pelle d’oca.
Mentre ero distratto Daniel e molti del bus hanno visto una balena
all’orizzonte e poi non siamo più riusciti a beccarla, non potete capire quanto
ci sono restato male.
Questa è una terra che ti fotte, soprattutto se ci vieni a
vent’anni. Sono sicuro che se fossi venuto a 20 anni non sarei mai più tornato,
oggi tutto deve essere pesato diversamente, ho trent’anni un futuro da creare e
impegni lavorativi. Quest’ultimi sono l’ultima cosa a cui penso, anzi me ne
fotto altamente perché qui troverei in meno di venti minuti, il resto mi fa
molto pensare. Stefania secondo me si adatterebbe benissimo all’Australia ma il
problema che questa forse è una decisione che dovrebbe essere meditata e che
avrebbe bisogno di tempo e non pensata come faccio io.
Stefania molte volte è la mia fortuna in quanto mi fa spesso
ragionare . Io spero che entro uno due anni torneremo in questa terra. Per non
sbagliarla oggi ho inviato un messaggio al mio collega per informarsi
dell’aspettativa di sei mesi, vediamo come si mettono le cose. Già io stavo prendendo contatti per il visto
turistico lavorativo ma Stefania difficilmente verrebbe a vivere qui, quindi
sta cosa penso sia poco fattibile.
Ci siamo svegliati alle 05.30 e alle sei eravamo tutti in
posizione di guerra per prendere l’Adventura Bus che ci trascinava altri 250 km
a nord, tratto Noosa- Fraser island.
Abbiamo fatto colazione con dei Muffin al cioccolato comprati ieri sera
in un market della zona, i soliti cazzo di tacchini per le strade e siamo
partiti. L’autista di questo bus 4x4 con ruote grandi quanto un palazzo era una
specie di lottatore di sumo incrociato con un wrestling man e contraddirlo è
stato assai difficile. Alle 08.20 siamo arrivati a Raimbow Beach e ci siamo
presi quattro ottimi espressi ( 20 dollari) e abbiamo captato l’odore di mare.
Abbiamo proseguito per un’altra oretta ed abbiamo visto un gruppo di canguri
che saltellava tra questa strana vegetazione subtropicale, con alberi alti
quanto i nostri grattacieli europei e con uccelli grandi quanto aerei della
Ryanair.
Il traghetto per
Fraser Island ci ha trovato pronti, le tre ore di viaggio le abbiamo spezzato
tra un leggero sonno e il guardare i posti con un occhio aperto ed uno chiuso.
Siamo arrivati dopo 5 minuti di navigazione e già all’ingresso vedi questa
isola di SOLA sabbia che si estende un centinaio di Km. Spiagge con sabbia
totalmente bianca e mare cristallino ma fortemente incazzato, tanto che non ci
hanno permesso di fare il bagno se non nel lago al centro dell’isola. Si
cammina solo su Dune di sabbia e la vegetazione cresce sulla stessa sabbia, è
particolare e strano allo stesso tempo. Ci sono km di foreste da visitare con
scarpe adatte, gli unici con le infradito eravamo noi e due giapponesi che
ridevano sempre anche se gli dicevi che sembravano due coglioni. All’interno
dell’escursione nella foresta ho visto un lucertolone enorme tanto da sembrarmi
un serpente, allora ho detto “ragazzi c’è un serpente” e si sono girati tutti
terrorizzati. Poi hanno visto cos’era e Danio ha detto tranquillo mi hai fatto
spaventare. Quando ho detto che non occorre spaventarsi per un serpente mi
hanno tutti guardato male e Danio mi ha semplicemente detto “Enzo tu non hai
capito un cazzo di dove siamo”. Perfetto, da li in poi mi sono sentito pungere
da ogni cosa, avete presente quando pensate che ora succede qualcosa di grave
per forza e avete sentito quel morso che non ci è mai stato, ecco il resto
della mia escursione, non ho visto l’ora di tornare al bus e mettere le scarpe
più pesanti che avevo. Comunque questo pezzo di paradiso, consigliatissimo a
chi viene fin qua giù, è incredibilmente selvaggio, non esistono case, strade e
nemmeno speculatori tossici che hanno pensato di contaminarlo. Per un attimo ho
pensato a tutto questo in Italia e già mi immaginavo mille appartamenti sul
mare e proprietà privata scritta ovunque, ovviamente ingresso a pagamento
gestito da Onlus di qualche potente e una cazzo di Chiesa al centro dell’isola
con offerta minima di 100 euro per salvare la propria anima. Povera
Italia……..Niente mi trasferisco….
L’acqua è bianca di una cosa inspiegabile ed è purissima non
contiene minerali, non esiste un millimetro di terra inquinata e l’unico rumore
eravamo noi e gli altri bus, anche il famoso Dingo australiano, che a me è
sembrato un cirneco dell’Etna ma per rispetto non ho detto niente. Ci siamo
avvicinati sino a un metro, nonostante i cartelli con il disegno del Dingo che
si mangia i bambini, ma dico chi cazzo li disegna Dario Argento i cartelli in
Australia? Comunque c’è da dire che era piccolo. La sabbia è costernata da
fiumi rossi che sfociano tutti nell’oceano, rossi di vegetazione, rossi
naturali. Sulla spiaggia l’autista dopo aver saputo che venivamo dalla lontana
Italia ci ha dato una pietra vulcanica che l’Oceano aveva portato fin qui dalla
Nuova Zelanda e la schiena di un calamaro, ovviamente entrambi le costudirò
gelosamente e le porterò in Italia, dogana permettendo. Il lago è eccezionale, siamo stati nel più
grande poiché c’è ne 40 laghi sparsi per l’isola, e fare gli otto km tra la
costa e il lago è stato davvero pesante tra le dune e la pericolosità delle
strade .Che ve lo dico a fare che l’acqua era bianca e gialla da far
impressione e che dentro il lago ci crescono degli alberi. Da non credere.
Abbiamo fatto un numero sufficiente di foto per aprirci un negozio al Bennet di
Lentate e campare di rendita per le prossime tre generazioni.
Il buon pranzo incluso nell’escursione era a scelta tra tre
menu, il vegetariano, quello di carne e quello di pesce. Io per non offendere i
cuochi li ho preso tutti e tre e Stefania invece ha scelto il vegetariano.
Unico strappo alla regola una salsiccia stile wurstel tedesco. Ora vi racconto
una storia, Stefania entusiasta con il suo piatto va a sedersi e appena posa il
piatto dall’alto dei cieli si fionda un rapace che gli fotte la salsiccia e gli
capovolge il piatto. Il grido di Stefania e della cinese seduta vicino a lei si
è sentito da Monza, tanto che ci hanno chiamato per rassicurarsi delle
condizioni cliniche delle pazienti, mentre la salsiccia è stata gustata
dall’uccello tipico australiano che non riesco a scrivere perché sono solo e
nonostante Danio mi abbia detto mille volte il nome non lo ricordo. Le risate
con la pala e Stefania a cui hanno prontamente sostituito il tutto ha mangiato
con in una mano un coltello stile “cu ci prova fa mala fine”. Dopo pranzo la
migliore cosa da fare era rimettersi in macchina vista l’autostrada a
disposizione, e le bestemmie tra le dune ve le lascio immaginare. L’unico che
dormiva in tutto il bus era Danio come se era nel letto, io e Richard l’abbiamo
guardato sconvolti, tra lo schifato e il fortemente perplesso. Come fa a
dormire con il trambusto continuo delle dune?. Non abbiamo percorso la strada,
l’abbiamo saltata. Ci siamo fermati poco dopo per uno snack e per ammirare il
mare ma il bagno non c’è l’hanno permesso. Dopo aver ripreso il traghetto ho
vissuto per 40 minuti il momento più bello della giornata, ovvero 70 km sulla
spiaggia con il bus a tutta velocità ammirando tramonto e oceano, gente che
pescava dentro l’alta marea e i gabbiani che ci accarezzavano i capelli, decine
di persone accampate per ammirare il tramonto sull’oceano anche se il sole
tramontava ovviamente ad ovest. Fourty
mine beach è forse la spiaggia più bella del mondo.
Ragazzi Freaser Island è unica e per questa va vista, devo
dire che tra le decine di cose viste e le mille differenze di questa terra,
l’isola è la prima in assoluto, fino ad oggi…….
God Bless Fraser Island
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