sabato 21 settembre 2013

God Bless Fraser Island



Noosa 21 sept ore 00:15 Tutti dormono e io non riesco mai a dormire. Il pezzo di oggi è “Wild Horses” dei Rolling Stone.

Scrivo perché tutti dormono e io non dormo mai e non riesco a capire perché, mi impegno ma non riesco e stasera sono restato solo io, il silenzio di Noosa e il fiume che si vede dalla finestra della Cucina dell’appartamento che abbiamo affittato.  Sto ascoltando un po’ di musica con le cuffie e domattina io e Richard andiamo a fare un bagno all’alba (forse).
Oggi è stata una giornata particolare, innanzitutto perché ho visto un posto che definire sconvolgente è limitativo e poi perché ho pensato tantissimo. Ho pensato che l’Australia è un ottimo posto in cui vivere e che essendo altamente testa di cazzo mi ci trasferirei subito ma poi rischierei di pentirmene e allora tutto il giorno pensavo che era meglio farlo, ma forse no.  Insomma ancora devo tornare e già ho il mal d’Australia.
Il Queensland merita una menzione tra i migliori posti in cui vivere perché c’è la pace assoluta, ho visto i granchi “passeggiare”, le iguane attraversare le strade e oggi un’isola da far venire la pelle d’oca. Mentre ero distratto Daniel e molti del bus hanno visto una balena all’orizzonte e poi non siamo più riusciti a beccarla, non potete capire quanto ci sono restato male.
Questa è una terra che ti fotte, soprattutto se ci vieni a vent’anni. Sono sicuro che se fossi venuto a 20 anni non sarei mai più tornato, oggi tutto deve essere pesato diversamente, ho trent’anni un futuro da creare e impegni lavorativi. Quest’ultimi sono l’ultima cosa a cui penso, anzi me ne fotto altamente perché qui troverei in meno di venti minuti, il resto mi fa molto pensare. Stefania secondo me si adatterebbe benissimo all’Australia ma il problema che questa forse è una decisione che dovrebbe essere meditata e che avrebbe bisogno di tempo e non pensata come faccio io.
Stefania molte volte è la mia fortuna in quanto mi fa spesso ragionare . Io spero che entro uno due anni torneremo in questa terra. Per non sbagliarla oggi ho inviato un messaggio al mio collega per informarsi dell’aspettativa di sei mesi, vediamo come si mettono le cose.  Già io stavo prendendo contatti per il visto turistico lavorativo ma Stefania difficilmente verrebbe a vivere qui, quindi sta cosa penso sia poco fattibile.
 Ci siamo svegliati alle 05.30 e alle sei eravamo tutti in posizione di guerra per prendere l’Adventura Bus che ci trascinava altri 250 km a nord, tratto Noosa- Fraser island.  Abbiamo fatto colazione con dei Muffin al cioccolato comprati ieri sera in un market della zona, i soliti cazzo di tacchini per le strade e siamo partiti. L’autista di questo bus 4x4 con ruote grandi quanto un palazzo era una specie di lottatore di sumo incrociato con un wrestling man e contraddirlo è stato assai difficile. Alle 08.20 siamo arrivati a Raimbow Beach e ci siamo presi quattro ottimi espressi ( 20 dollari) e abbiamo captato l’odore di mare. Abbiamo proseguito per un’altra oretta ed abbiamo visto un gruppo di canguri che saltellava tra questa strana vegetazione subtropicale, con alberi alti quanto i nostri grattacieli europei e con uccelli grandi quanto aerei della Ryanair.
 Il traghetto per Fraser Island ci ha trovato pronti, le tre ore di viaggio le abbiamo spezzato tra un leggero sonno e il guardare i posti con un occhio aperto ed uno chiuso. Siamo arrivati dopo 5 minuti di navigazione e già all’ingresso vedi questa isola di SOLA sabbia che si estende un centinaio di Km. Spiagge con sabbia totalmente bianca e mare cristallino ma fortemente incazzato, tanto che non ci hanno permesso di fare il bagno se non nel lago al centro dell’isola. Si cammina solo su Dune di sabbia e la vegetazione cresce sulla stessa sabbia, è particolare e strano allo stesso tempo. Ci sono km di foreste da visitare con scarpe adatte, gli unici con le infradito eravamo noi e due giapponesi che ridevano sempre anche se gli dicevi che sembravano due coglioni. All’interno dell’escursione nella foresta ho visto un lucertolone enorme tanto da sembrarmi un serpente, allora ho detto “ragazzi c’è un serpente” e si sono girati tutti terrorizzati. Poi hanno visto cos’era e Danio ha detto tranquillo mi hai fatto spaventare. Quando ho detto che non occorre spaventarsi per un serpente mi hanno tutti guardato male e Danio mi ha semplicemente detto “Enzo tu non hai capito un cazzo di dove siamo”. Perfetto, da li in poi mi sono sentito pungere da ogni cosa, avete presente quando pensate che ora succede qualcosa di grave per forza e avete sentito quel morso che non ci è mai stato, ecco il resto della mia escursione, non ho visto l’ora di tornare al bus e mettere le scarpe più pesanti che avevo. Comunque questo pezzo di paradiso, consigliatissimo a chi viene fin qua giù, è incredibilmente selvaggio, non esistono case, strade e nemmeno speculatori tossici che hanno pensato di contaminarlo. Per un attimo ho pensato a tutto questo in Italia e già mi immaginavo mille appartamenti sul mare e proprietà privata scritta ovunque, ovviamente ingresso a pagamento gestito da Onlus di qualche potente e una cazzo di Chiesa al centro dell’isola con offerta minima di 100 euro per salvare la propria anima. Povera Italia……..Niente mi trasferisco….
L’acqua è bianca di una cosa inspiegabile ed è purissima non contiene minerali, non esiste un millimetro di terra inquinata e l’unico rumore eravamo noi e gli altri bus, anche il famoso Dingo australiano, che a me è sembrato un cirneco dell’Etna ma per rispetto non ho detto niente. Ci siamo avvicinati sino a un metro, nonostante i cartelli con il disegno del Dingo che si mangia i bambini, ma dico chi cazzo li disegna Dario Argento i cartelli in Australia? Comunque c’è da dire che era piccolo. La sabbia è costernata da fiumi rossi che sfociano tutti nell’oceano, rossi di vegetazione, rossi naturali. Sulla spiaggia l’autista dopo aver saputo che venivamo dalla lontana Italia ci ha dato una pietra vulcanica che l’Oceano aveva portato fin qui dalla Nuova Zelanda e la schiena di un calamaro, ovviamente entrambi le costudirò gelosamente e le porterò in Italia, dogana permettendo.  Il lago è eccezionale, siamo stati nel più grande poiché c’è ne 40 laghi sparsi per l’isola, e fare gli otto km tra la costa e il lago è stato davvero pesante tra le dune e la pericolosità delle strade .Che ve lo dico a fare che l’acqua era bianca e gialla da far impressione e che dentro il lago ci crescono degli alberi. Da non credere. Abbiamo fatto un numero sufficiente di foto per aprirci un negozio al Bennet di Lentate e campare di rendita per le prossime tre generazioni.
Il buon pranzo incluso nell’escursione era a scelta tra tre menu, il vegetariano, quello di carne e quello di pesce. Io per non offendere i cuochi li ho preso tutti e tre e Stefania invece ha scelto il vegetariano. Unico strappo alla regola una salsiccia stile wurstel tedesco. Ora vi racconto una storia, Stefania entusiasta con il suo piatto va a sedersi e appena posa il piatto dall’alto dei cieli si fionda un rapace che gli fotte la salsiccia e gli capovolge il piatto. Il grido di Stefania e della cinese seduta vicino a lei si è sentito da Monza, tanto che ci hanno chiamato per rassicurarsi delle condizioni cliniche delle pazienti, mentre la salsiccia è stata gustata dall’uccello tipico australiano che non riesco a scrivere perché sono solo e nonostante Danio mi abbia detto mille volte il nome non lo ricordo. Le risate con la pala e Stefania a cui hanno prontamente sostituito il tutto ha mangiato con in una mano un coltello stile “cu ci prova fa mala fine”. Dopo pranzo la migliore cosa da fare era rimettersi in macchina vista l’autostrada a disposizione, e le bestemmie tra le dune ve le lascio immaginare. L’unico che dormiva in tutto il bus era Danio come se era nel letto, io e Richard l’abbiamo guardato sconvolti, tra lo schifato e il fortemente perplesso. Come fa a dormire con il trambusto continuo delle dune?. Non abbiamo percorso la strada, l’abbiamo saltata. Ci siamo fermati poco dopo per uno snack e per ammirare il mare ma il bagno non c’è l’hanno permesso. Dopo aver ripreso il traghetto ho vissuto per 40 minuti il momento più bello della giornata, ovvero 70 km sulla spiaggia con il bus a tutta velocità ammirando tramonto e oceano, gente che pescava dentro l’alta marea e i gabbiani che ci accarezzavano i capelli, decine di persone accampate per ammirare il tramonto sull’oceano anche se il sole tramontava ovviamente ad ovest. Fourty  mine beach è forse la spiaggia più bella del mondo.
Ragazzi Freaser Island è unica e per questa va vista, devo dire che tra le decine di cose viste e le mille differenze di questa terra, l’isola è la prima in assoluto, fino ad oggi…….
God Bless Fraser Island

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