sabato 21 settembre 2013

Sunshine Coast e Brisbane City



Gold Coast 22 sept 2013 ore 00.32. Il pezzo di oggi “You am I” dei Damage.
 
La notte è silenziosa in Gold Coast e mi piace meditare in questo momento. Non so nemmeno perché scrivo, stasera non volevo ma poi ho pensato che era giusto onorare l’impegno del blog e mi stanno accompagnando i Damage con “You am I”. Sono davanti a un buon bicchiere di limoncello fatto in casa e dalla veranda posso vedere la piscina. Io, la musica e il silenzio di una lunga notte australiana, la nostalgia per la vacanza già andata e l’entusiasmo per quella che verrà. Questo viaggio non vorrei finirlo mai ma so che purtroppo tra dieci giorni sarò in Italia e dovrò tornare a lavoro e riprendere i ritmi di tutti i giorni. Stefania me lo dice sempre che mi lamento di tutto ma non si è ancora capito cosa voglio della vita, infatti non so cosa voglio, di certo c’è solo Stefania che in trent’anni di idee cambiate repentinamente e nel giro di pochi secondi è stata sempre la costante, il resto verrà.
Oggi è stata una bella giornata e ho apprezzato tantissimo la Sunshine Coast e la città di Brisbane. Alle 5 e mezza come un sveglia in testa mi sono svegliato, non so perché ma oramai mi sveglio in automatico ed ho aspettato nel letto per non disturbare. Mi sono riaddormentato e alle sette e mezza sono andato con Stefania a godermi il Pacifico, l’alba purtroppo era andata e Richard non è voluto venire. Appena arrivato ho avuto il selvaggio richiamo dell’acqua e mi sono tuffato, anche perché nel deserto delle spiagge primaverili del Queensland c’erano già i bagnini, per tuffarsi nell’oceano occorrono non pensate di essere all’Arenella di Siracusa o al lido di Camaiore. Stefania con un coraggio che non gli riconoscevo mi ha detto vengo anche io rendendomi felice e stupito della richiesta, abbiamo riso e scherzato tra le onde che ci hanno fatto cadere una dozzina di volta e poi abbiamo fatto una lunga passeggiata nella spiaggia piena di gabbiani e conchiglie. Il panorama è di quelli che ti donano serenità e ti fanno felice, questo pezzo di sub-tropico è fantastico e pensare che siamo solo all’inizio della primavera.  
Con Stefania abbiamo parlato a lungo di futuro e stabilità e siamo convenuti sul fatto che forse Milano è la città ideale per tutto, ovviamente dopo Siracusa, per creare un futuro serio. Qui ha ragione lei, me lo dice sempre che dopo 6 mesi in Australia vorrei andare in Giappone e poi in Korea per poi ritornare in Cina passando per la Russia per morire ovviamente in Ortigia.
Spesso sono nella fase della confusione totale, ma poi nelle decisioni importanti ci sono sempre, almeno spero ed ovviamente io non posso che scrivere questo di me, anzi che non ho ancora detto che sono il più bravo, simpatico, bello e solare ragazzo del mondo.  Stop
Dopo essere tornati ci siamo fatti una doccia ed abbiamo fatto il check-out, io ovviamente ho dimenticato qualcosa in hotel altrimenti non sarebbe stato normale ed ho bestemmiato tutto il viaggio di ritorno perché quel cazzo di adattatore cinese l’avevo comprato in un asta tira e molla con il negoziante in un sobborgo di Hong Kong e ci tenevo almeno che vedesse per un giorno l’Italia, invece niente è morto in Australia. Ho già perso le chiavi di casa di Milano, recuperate in estremis da Stefania sotto un comodino dell’hotel di Auckland e fattemi ricordare solo ieri, le pietre che l’amico mio austista mi ha regalato, le guide della Biblioteca Brianza che non so come glielo devo dire e una serie di cose meno importanti tipo tutte le salviette per pulire gli occhiali da sole, la scheda sd di 4 giga ect. La colpa non è mia, bensi degli altri che sono troppo ordinati e cercano di condizionare la mia vita disordinata.
Alle 10.10 eravamo in macchina e ci siamo fermati a fare colazione. Richard mi ha spiegato che l’acqua del Pacifico in questa zona ha una temperatura media di 22 gradi e scende solo di pochissimo in inverno, infatti non l’ho trovata meno fredda di quanto pensavo.  Richard è un bravo ragazzo e devo approfondire la conoscenza, sicuramente non aiutata dal suo italiano e dal mio inglese, ma sparando cazzate tutto il giorno ci capiamo abbastanza.  La parola più usata tra noi due è BULL SHIT e NO PROBLEM MY FRIENDS.  Avvolte anche MY BIG FRIENDS anche se siamo cugini, ci piace il friends allo stesso modo come ai ragazzi di Harlem piace il Brothers.  Oggi ho pensato ad Harlem e penso sia un posto dove devo andare presto.
Per strada abbiamo ammirato la fantastica costa del SunShine ed ha spiagge fantastiche, ,mi hanno fatto l’impressione di quelle del Gold Coast. I miei cugini mi hanno detto che il SunShine coast è il Gold Coast di 20 anni fa poiché è senza grattacieli.
La visione della spiaggia di Coolum è stata particolare, con i surfisti che danzavano nelle onde e gli uccelli che cantavano, il pappagallo bianco con il becco giallo che in picchiata si è arenato nella spiaggia e l’immancabile bagnino di sicurezza. 
Dopo mezz’ora siamo ripartiti alla volta di Brisbane City e mi ricordo solo la radio che passava canzoni anni 90 e l’autostrada con la visuale all’inverso. E’ eccezionale vedere guidare dall’altra parte, a volte mi viene di dire “oh ma chi sta facennu”.
Brisbane è stata una piacevole sorpresa, temperatura ideale gente che ad inizio primavera si faceva il bagno nelle piscine montate nel centro della città, nel lungo Brisbane River, i preparativi per il festival della musica della prossima settimana e il palco costruito nel centro del fiume, il giardino botanico e il ponte in ferro, i grandi pub inglesi e il fantastico centro tagliato in due dalla piazza principale. Una città che mi ha ricordato vagamente Londra, dove si fa running per strada e non nei parchi, dove sono più le bici che le macchine e dove ci hanno fermato per sapere il nostro pensiero sulla pace nel mondo. Il fiume taglia a metà la città proprio come il Tamigi o la Senna, il centro è popolato di negozietti di Souvenir e le banche non sono ad ogni angolo. Penso che il clima aiuti moltissimo questa città visto che in pochi anni è cresciuta tantissimo fino a toccare quota due milioni. Pensate una città grande, con le comodità di avere tutto, con un clima costantemente intorno ai 25/30 gradi, un grande fiume e un porto, il mare a 20 km e tra due coste che si chiamano Gold Coast e Sunshine Coast, poi dicono perché la gente si ci trasferisce. Probabilmente se avessi vent’anni e dovessi scegliere un’università dove studiare andrei a Brisbane, poiché penso abbia le condizioni ideali per uno studente. Il centro oggi pullulava di giovani e gli Ibis, uccelli simili a non so cosa ci hanno insediato il pranzo vicino la Pagoda nepalese.  Qui respiri l’aria tipica del Queensland, ovvero mare e relax. 
Siamo arrivati a casa intorno alle sette e dopo una cena squisita ci siamo messi a parlare. Ora sono stanco anche io quindi non scrivo più.
Me ne ricorderò di queste notti australiane……….

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