Gold Coast 22 sept 2013 ore 00.32. Il pezzo di oggi “You am
I” dei Damage.
La notte è silenziosa in Gold Coast e mi piace meditare in
questo momento. Non so nemmeno perché scrivo, stasera non volevo ma poi ho
pensato che era giusto onorare l’impegno del blog e mi stanno accompagnando i
Damage con “You am I”. Sono davanti a un buon bicchiere di limoncello fatto in
casa e dalla veranda posso vedere la piscina. Io, la musica e il silenzio di una
lunga notte australiana, la nostalgia per la vacanza già andata e l’entusiasmo
per quella che verrà. Questo viaggio non vorrei finirlo mai ma so che purtroppo
tra dieci giorni sarò in Italia e dovrò tornare a lavoro e riprendere i ritmi
di tutti i giorni. Stefania me lo dice sempre che mi lamento di tutto ma non si
è ancora capito cosa voglio della vita, infatti non so cosa voglio, di certo c’è
solo Stefania che in trent’anni di idee cambiate repentinamente e nel giro di
pochi secondi è stata sempre la costante, il resto verrà.
Oggi è stata una bella giornata e ho apprezzato tantissimo
la Sunshine Coast e la città di Brisbane. Alle 5 e mezza come un sveglia in
testa mi sono svegliato, non so perché ma oramai mi sveglio in automatico ed ho
aspettato nel letto per non disturbare. Mi sono riaddormentato e alle sette e
mezza sono andato con Stefania a godermi il Pacifico, l’alba purtroppo era
andata e Richard non è voluto venire. Appena arrivato ho avuto il selvaggio
richiamo dell’acqua e mi sono tuffato, anche perché nel deserto delle spiagge
primaverili del Queensland c’erano già i bagnini, per tuffarsi nell’oceano
occorrono non pensate di essere all’Arenella di Siracusa o al lido di Camaiore.
Stefania con un coraggio che non gli riconoscevo mi ha detto vengo anche io rendendomi felice e stupito della richiesta, abbiamo riso e scherzato tra le
onde che ci hanno fatto cadere una dozzina di volta e poi abbiamo fatto una
lunga passeggiata nella spiaggia piena di gabbiani e conchiglie. Il panorama è
di quelli che ti donano serenità e ti fanno felice, questo pezzo di sub-tropico
è fantastico e pensare che siamo solo all’inizio della primavera.
Con Stefania abbiamo parlato a lungo di futuro e stabilità e siamo convenuti sul fatto che forse Milano è la città ideale per tutto, ovviamente dopo Siracusa, per creare un futuro serio. Qui ha ragione lei, me lo dice sempre che dopo 6 mesi in Australia vorrei andare in Giappone e poi in Korea per poi ritornare in Cina passando per la Russia per morire ovviamente in Ortigia.
Con Stefania abbiamo parlato a lungo di futuro e stabilità e siamo convenuti sul fatto che forse Milano è la città ideale per tutto, ovviamente dopo Siracusa, per creare un futuro serio. Qui ha ragione lei, me lo dice sempre che dopo 6 mesi in Australia vorrei andare in Giappone e poi in Korea per poi ritornare in Cina passando per la Russia per morire ovviamente in Ortigia.
Spesso sono nella fase della confusione totale, ma poi nelle
decisioni importanti ci sono sempre, almeno spero ed ovviamente io non posso
che scrivere questo di me, anzi che non ho ancora detto che sono il più bravo,
simpatico, bello e solare ragazzo del mondo.
Stop
Dopo essere tornati ci siamo fatti una doccia ed abbiamo
fatto il check-out, io ovviamente ho dimenticato qualcosa in hotel altrimenti
non sarebbe stato normale ed ho bestemmiato tutto il viaggio di ritorno perché quel
cazzo di adattatore cinese l’avevo comprato in un asta tira e molla con il
negoziante in un sobborgo di Hong Kong e ci tenevo almeno che vedesse per un
giorno l’Italia, invece niente è morto in Australia. Ho già perso le chiavi di
casa di Milano, recuperate in estremis da Stefania sotto un comodino dell’hotel
di Auckland e fattemi ricordare solo ieri, le pietre che l’amico mio austista mi
ha regalato, le guide della Biblioteca Brianza che non so come glielo devo dire
e una serie di cose meno importanti tipo tutte le salviette per pulire gli
occhiali da sole, la scheda sd di 4 giga ect. La colpa non è mia, bensi degli
altri che sono troppo ordinati e cercano di condizionare la mia vita
disordinata.
Per strada abbiamo ammirato la fantastica costa del SunShine
ed ha spiagge fantastiche, ,mi hanno fatto l’impressione di quelle del Gold
Coast. I miei cugini mi hanno detto che il SunShine coast è il Gold Coast di 20
anni fa poiché è senza grattacieli.
La visione della spiaggia di Coolum è stata particolare, con
i surfisti che danzavano nelle onde e gli uccelli che cantavano, il pappagallo
bianco con il becco giallo che in picchiata si è arenato nella spiaggia e l’immancabile
bagnino di sicurezza.
Dopo mezz’ora siamo ripartiti alla volta di Brisbane City e
mi ricordo solo la radio che passava canzoni anni 90 e l’autostrada con la
visuale all’inverso. E’ eccezionale vedere guidare dall’altra parte, a volte mi
viene di dire “oh ma chi sta facennu”.
Brisbane è stata una piacevole sorpresa, temperatura ideale
gente che ad inizio primavera si faceva il bagno nelle piscine montate nel
centro della città, nel lungo Brisbane River, i preparativi per il festival
della musica della prossima settimana e il palco costruito nel centro del
fiume, il giardino botanico e il ponte in ferro, i grandi pub inglesi e il
fantastico centro tagliato in due dalla piazza principale. Una città che mi ha
ricordato vagamente Londra, dove si fa running per strada e non nei parchi,
dove sono più le bici che le macchine e dove ci hanno fermato per sapere il
nostro pensiero sulla pace nel mondo. Il fiume taglia a metà la città proprio
come il Tamigi o la Senna, il centro è popolato di negozietti di Souvenir e le
banche non sono ad ogni angolo. Penso che il clima aiuti moltissimo questa
città visto che in pochi anni è cresciuta tantissimo fino a toccare quota due
milioni. Pensate una città grande, con le comodità di avere tutto, con un clima
costantemente intorno ai 25/30 gradi, un grande fiume e un porto, il mare a 20
km e tra due coste che si chiamano Gold Coast e Sunshine Coast, poi dicono perché
la gente si ci trasferisce. Probabilmente se avessi vent’anni e dovessi
scegliere un’università dove studiare andrei a Brisbane, poiché penso abbia le
condizioni ideali per uno studente. Il centro oggi pullulava di giovani e gli
Ibis, uccelli simili a non so cosa ci hanno insediato il pranzo vicino la
Pagoda nepalese. Qui respiri l’aria
tipica del Queensland, ovvero mare e relax.
Siamo arrivati a casa intorno alle sette e dopo una cena
squisita ci siamo messi a parlare. Ora sono stanco anche io quindi non scrivo
più.
Me ne ricorderò di queste notti australiane……….
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