venerdì 15 agosto 2014

La grande bellezza.

St Louis ore 00.00 del 15 agosto 2014
Le canzoni di oggi sono The cowboy in me di Tim Mc Graw sentita in radio e tutto Bob Dylan ascoltato on the road.

Arrivati da poco a St Louis stanchissimi, abbiamo fatto all'incirca 11 ore di macchina. Ci siamo fatti tutta la mitica Route 66, la old che accosta la nuova route, la highway 55. È stata un'esperienza bellissima, cosi come la immaginavo.  Ci siamo fermati in tantissimi posti, abbiamo visto paesi museo e villaggi sperduti che solo nei film  o nell immaginario collettivo esistono. Ci siamo fermati in un villaggio disperso con solo una pompa di benzina a 100 miglia da Chicago e a 150 da Springfield. Abbiamo avuto il barbaro coraggio di bere  caffè in luoghi dispersi. Abbiamo assaporato la libertà di Kerouac, è vero, non so perché, ma questa strada ha qualcosa di magico. Centinaia di miglia con solo l'orizzonte davanti, sembrava infinita ma allo stesso tempo non avevamo voglia di finirla. Siamo partiti presto da Chicago e dopo aver attraversato i sobborghi a sud della Windy City, posti veramente poco raccomandabili,  non sono leggende, posti come Cicero e limitrofi sono sconsigliatissimi, abbiamo fatto la nostra prima tappa a Joliet, storico stop nella Mother Road. Caffè e risate in un piccolo baretto lungo la vecchia strada ed abbiamo incontrato un gruppetto di signore italiane che stavano attraversando la route. Una è la responsabile italiana per i viaggi nella strada più famosa d'America, mi ha lasciato il biglietto da visita ma giustamente io l'ho perso dopo 30 secondi. A joliet c'è il museo della route ma non abbiamo fatto in tempo a visitarlo e quindi siamo andati alla Joliet Prison, il famoso carcere dove hanno girato il film Blues Brothers e Nemico Pubblico.  Fantastico.
Siamo ripartiti dopo mezz'ora ma ci siamo subito rifermati in tutti i particolari paesini della zona. L'America vera, quella dei contadini che giravano il paese in trattore e che sono stati forse 3 volte nella vita a Chicago. Sensazione stranissima, trovarsi in America e capire che  a due ore da Chicago c'è un mondo completamente diverso. Abbiamo incontrato decine di motociclisti che si avventuravano e centinaia di automobilisti. Ogni negozio di questi dispersi paesini vende hot dog e sigarette, souvenir della route e acqua. Pochissimi conoscono la storia della strada, ancora meno i miti che l'hanno resa celebre. La route 66 è un mito europeo,  qui è semplicemente una vecchia immensa strada che collega Illinois alla California.  Le distanze sono enormi,  per fare due stati ci abbiamo impiegato un giorno intero,  ovviamente fermandoci varie volte per gustarci il sogno. È stato tutto bellissimo. Abbiamo viaggiato a ritmo di Blues Brothers, Bob Dylan, Bruce,  Elvis e alla fine abbiamo inserito anche i Queen.  Avevamo previsto di arrivare intorno alle due in Missouri ed invece alle sei di pomeriggio ancora eravamo a Springfield. Bella questa città,  niente grattacieli e tutto ruota intorno alla memoria del suo cittadino più illustre,  Lincon, presidente degli States che abolì la schiavitù.  Ho rinunciato a passare dal mitico Lewistown luogo di Spoon River, troppo troppo tardi. La route è un'esperienza mistica, non potevo aspettarmi di meglio,  qualcosa di veramente magico.
Questa parte di america vera è stata la cosa bella della giornata,  ma purtroppo ne abbiamo vista anche una di negativa. Siamo arrivati intorno alle 21 a st Louis e non siamo potuti uscire dall'hotel.  È una cosa incredibile ma vera. In città c'è il coprifuoco poiché tre giorni fa un poliziotto ha ucciso un ragazzo di colore.  Nelle periferie si è scatenata una guerriglia urbana e quindi tutti ci hanno sconsigliato di girare di notte. Stasera dovevo andare al Blueberry Hill, il locale di Chuck Berry ma viste le circostanze sono stato costretto a restare qui. Abbiamo visto di passaggio il Mississippi e l'arco simbolo della città. Abbiamo dovuto cenare nel Mc Donalds di fronte il motel e non vi nascondo che si respira un'aria pesante in città,  anche a pochi passi dall'hotel.  Questa cosa non l'avrei mai pensato,  l'America putroppo è anche questa. Sono un pò scosso perché non posso credere che nel 2014 succedano ancora queste cose.
Cmq poco da aggiungere,  domani mattina faremo un giro in centro e poi andremo a Memphis a visitare il Re. Questa terra ha il segno fortissimo di Elvis ed è incredibile che a distanza di tanti anni è ancora visto come il salvatore della patria. Andremo a Greceland, la seconda casa più visitata degli States dopo la casa bianca e poi ho tanta voglia di visitare la famosissima Bale Street.
Ora passo sono troppo troppo stanco.
Good Night

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