Milano, 09 agosto 2014 ore 17:05
Solo 30 ore alla traversata oceanica. La canzone di oggi è "Hurt" di Johnny Cash.
Oggi ho comprato un
libro che si intitola Albatros – la mia avventura nell’Atlantico”, ho pensato
che questo è il libro perfetto che posso portarmi in Usa. Non sono sicuro che
aprirò mai una pagina durante il viaggio, ma sicuramente lo leggerò per buona
parte durante la lunga traversata in aereo. Mi ha subito colpito il titolo e la
recensione favorevole trovata online. Mi ha anche colpito il paragone con l’Albatros,
favoloso uccello di mare capace di restare interi giorni senza toccare terra,
uno dei pochi volatili che trovi nel bel centro del oceano, penso che qualcuno
di essi sconosca che esistano terre emerse. Vivono tra isole disperse e sono
trasportati dalle grandi correnti. Il libro mi ha molto ricordato lo stile de “I
miei mari” di Folco Quilici e “Il pacifico a remi” del grandissimo esploratore
Alex Bellini.
Si parte. Questa volta
si parte per gli Stati Uniti d’America, direzione opposta dell’ultima volta. L’ultima
terra lontana toccata è stata la favolosa Australia e l’incredibile Nuova
Zelanda. Quel viaggio mi segnò, terre
lontane e a tratti selvagge. Fu un tour indimenticabile. Ora parte un’altra
avventura, questa volta saremo in 4 e tutti con buoni propositi. Vado non solo
a vedere gli States ma vado a cercare qualcosa di più.
L'itinerario è scelto, le città selezionate, gli
adempimenti burocratici quasi finiti, il countdown esaurito. Questo
viaggio l'ho disegnato mentalmente tante volte, centinaia di volte
accompagnato dalla musica, soprattutto blues, country e rock. Ho
voglia di stupirmi, ho tanta voglia di restare ancora una volta
affascinato da qualcosa, sono alla ricerca di qualcosa di
diverso, di qualcosa di più spirituale. Paradossalmente
lo cercherò nelle enormi metropoli americane. Cercherò molto a
Chicago, qualcosa di inspiegabile, qualcosa di molto
vecchio che è diverso dai grattacieli e dal Michigan, delle cantine
di Al Capone o della confusione del Loop. Cercherò l'anima della
città, i luoghi più profondi, voglio respirare l'odore
del blues e dei primi abitanti della Second City. Ho voglia di perdermi dentro
le notti di Chicago, e dentro tutti i locali di musica, andrò alla
ricerca disperata di un segnale dalle origini. Ho preso l’hotel a
Chicago e so già che forse non ci starò nemmeno per dormire. Chicago l’ho sognata tante volte, e quando
abbiamo deciso di andare non avevo dubbi, Io voglio vedere la città del blues.
Mi esalta molto più vedere la metropoli dell’Illinois che la Grande Mela,
nessun paragone. Molti mi dicono che resterò stupito di Nyc, e ne sono sicuro,
ma ripeto a Chicago cercherò altro. Ho già visto due tre localini notturni da
visitare, dalla famosa House of Blues all’imperdibile Buddy Guy’s Legend. Tutta
musica dal vivo, ma soprattutto musica vera, originale. Vado dove quel tipo di
musica è nata. A St Louis devo obbligatoriamente visitare il Blueberry Hill e
non solo perché il proprietario è un certo Chuck Berry ma anche per tutto ciò
che ne deriverà. Li passa il Mississippi, quante volte ho sognato di vederlo
quel cazzo di fiume e farmi trasportare dalla sua dolce sonorità. Resterò un
ora a sentirlo passare, cosi senza un perché.
Per arrivarci a St. Louis devo fare questa famosa Route 66
che il mio amico Jack Kerouac mi ha fatto disegnare in mente migliaia di volte.
Quante sere ho ripreso quel libro assurdo e quanti viaggi mentali mi ha fatto
fare. Mi ha permesso di guardare un viso tutti i personaggi di quel romanzo scritto
in pochi giorni, li ho immaginati, modellati, gli ho dato sembianze
personalizzate. E che orrendo quel film che doveva ripercorrere il romanzo. Al
regista dovrebbero togliere il diritto di girare. Big sur, i sotterranei, On the road, I
vagabondi del Dharma, La scrittura dell’eternità dorata. Mi immaginerò ogni
pagina di quei libri, la nel centro degli Usa. Scenderemo sino a Memphis ed
andremo ad onorare il Re del Rock and Roll, Elvis. Il 16 ricorre il suo 37
anniversario di morte e noi saremo la, nelle zone del delta, dove un ragazzo di
20 anni cambiò per sempre il mondo. Passeremo anche a Nashville, ricordando B B
King e Johnny Cash, l’America che mi ha fatto sognare. Ovunque sentirò la voce
di Bob Dylan e mi farò trasportare dal vento.
L’ho sognato questo viaggio e l’ho preparato
meticolosamente. Chiuderemo nella grande mela e ci inoltreremo nella parte
canadese di Niagara Falls per ammirare le famose cascate.
Voglio che mi segni questo viaggio, voglio che mi lasci
impresso qualcosa di forte, che mi faccia sentire l’odore del blues oltre alle noiose
luci di Times Square.
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