domenica 24 agosto 2014

Usa 2014

Vienna gate 36 ore 16.30 24 agosto 2014
Le canzoni di oggi sono tante ma ne elenco solo tre:
- Don't think twice Its all right
- You'll never walk alone
- The House I live in

È finita e va bene così.  È stata una bellissima esperienza ed ora sono in aeroporto ad aspettare l'ultimo volo che mi porta a Milano. Il volo di ritorno è andato bene solo che non dormo da 36 ore e sono molto stanco, ho fatto anche un giro a Vienna,  città elegantissima e di altri tempi ma questo è il saluto all'America quindi di Vienna non ne parlo. Siamo esausti abbiamo fatto 14 giorni come avevamo sempre sognato, senza regole tra gli Usa e sono riusciti perfettamente. Ci voleva tempo, pazienza,  le persone giuste e la passione. Siamo riusciti ad associare tutte queste cose e le cose sono funzionate. Siamo stati in strada per più di 3000 km in otto stati diversi e con una voglia di stupirci incredibile.  L'unica cosa che avevamo programmato era l'America,  nient'altro,  poi ci siamo accomodati nei motel trovati per strada o in quelli che avevo prenotato due giorni prima di partite, abbiamo mangiato quando avevamo fame e ci siamo fermati quando eravamo stanchi, abbiamo parlato con tutti quelli che incontravamo e ci siamo lasciati trasportare dagli usi e costumi della zona. La frase più gettonata da tony è stata " Tipico cibo della zona e birra della zona". Abbiamo visto la differenza tra le varie zone e capito tante cose di questa fantastica nazione. Ad onor del vero devo ammettere che quasi tutto quello che pensavo sugli Usa l'ho riscontrato in giro. Paese vastissimo, ore ed ore di macchina sempre con gli stessi paesaggi, a volte incontrando pochissime persone altre volte ritrovandosi al centro del mondo.  Questo viaggio lho pensato tante volte,  tantissime e lho disegnato in mente, lho fatto come lo volevo. Dovevo vedere Chicago e Nyc, ma volevo anche vedere la zona blues e il niagara. Ho fatto tutto.
Ora posso trarne le conseguenze e dare una lettura molto personale dell'America.  È un posto meraviglioso, ma penso sinceramente che si viva male, malissimo. Vive bene la gente che risiede nei Downtown e chi guadagna tanto. Abbiamo visto grattacieli enormi e luci tali da illuminare un continente ma abbiamo anche visto tantissima gente che vive appena ed altri che vivono nelle strade. L'America è crudele, non ti lascia scampo o guadagni bene o ti accontenterai tutta la vita. Ho visto anche una nazione che si trascina ancora la questione razziale, a st louis ci hanno costretti a restare in hotel avevano ucciso un ragazzo di colore i poliziotti ed era scoppiata una rivolta. Eppure questa nazione è stata la prima nazione del mondo proprio perché ha costruito il suo senso di nazione sulle tante culture che la formavano. In nessun posto al mondo hai il senso di appartenere a qualcosa quanto in America. Dopo aver fattp dogana io ero americano. Tutti dopo poco tempo che ci vivono si sentono americani. Ma l'America è anche uno stato meritocratico dove se tu vali guadagni e non occorre qualcuno che ti aiuti, questo lo percepisci subito da mille sfaccettature.  Oggi penso di aver una visione più completa del mondo e di poter affermare con certezza assoluta che il posto più bello al mondo è l'Europa. Nessun continente può battere la vecchia Europa per cultura ed arte, per accoglienza e senso di solidarietà. Tutte quelle bandiere viste nelle case di campagna degli americani mi hanno evidenziato un forte senso di appartenenza ma allo stesso tempo mi hanno ricordato tutte le guerre scatenate da un governo spesso guidato da idioti. Il popolo americano non c'entra,  spesso non c'entra.  È un popolo geniale per alcuni versi,  vedi internet, lo spazio, la scienza. Ma alcuni di questi lati negativi li ho visti e ci tenevo a sottolinearli.
Detto questo passo a tutto ciò che mi è piaicuto. Avevo programmato un tour che fosse accompagnato dalla musica blues e rock. Paradossalmente in questo viaggio ho ascoltato musica solo in macchina e non ho avuto nemmeno tempo di scrivere le cose che vedevo. Ho vissuto 24 ore al giorno per vedere e immagazzinare non per altro. Anche questo blog, ormai appuntamento di viaggio l'ho fatto spesso forzatamente perché un giorno voglio rileggerlo e confrontarlo con gli altri viaggi.
C'è una canzone di Frank Sinatra che si intitola The House I live in e che spiega al meglio l'America,  io adoro quella bella versione di Patty LaBella e consiglio a tutti di ascoltarla. Ecco questo mi è piaicuto, i bambini nei parchi,  il centro di Chicago ordinato e pulito, i locali in cui si fa musica vera, la gentilezza della gente, il verde, i panorami,  i ragazzi che giocavano a football a nord, il Michigan, la ChinaTown più vera che abbia mai visto,  i ponti dentro cui si perdevano i grattacieli e i fiumi che si versavamo sul lago. Città bellissima Chicago,  ci tornerei altre cento volte, perché merita tantissimo e non riesco a capire come la gente preferisca sempre e solo NYC e LA.
La Old Route 66 e i paesini dispersi dove vivono 20 persone e c'è una chiesa, una locanda per i turisti che fa anche da meccanico e distese enormi dove si perde il tramonto. Noi cercavamo l'espresso e quelli non sapevano nemmeno cosa fosse. Strada lunghissima e con limiti si velocità molto rigidi, passa tutti paesi della nazione fino ad arrivare in California. Farla tutta è un'impresa.  Bellissima e magica
St Louis, posto bello solo perché ci passa il Mississippi e perché ci vive Chuck Berry e il suo Locale. Il famoso Arco non mi ha colpito minimamente e le chiesette valgono poco meno delle chiese di campagna italiana. Sopravvalutato.

Memphis, un posto incredibile. La gente vive per la musica e per le attività del Mississippi, mai visti tanti musicisti in una strada quanto a Beale Street. Emozionante,  blues verissimo e pelle d'oca,  gente che si lascia trasportare dalla musica a qualunque ora. Se parli male di Elvis in Tennessee non esci vivo, è semplicemente il loro Dio. Solo entrare a Graceland rende l'idea. Chi è appassionato di musica e non ci va si perde una cosa unica al mondo.
Nashville, altra città della musica.  Strada intere piene di locali country,  Johnny Cash in ogni casa e tutte le vie dedicate a musicisti. Surreale
Niagara Falls, uno spettacolo unico,  dopo Fraser Island è il posto naturale più bello che ho visto, la forza della natura in tutto il suo splendore.  Di notte da morire.
Nyc, ci torno prima possibile. Una delle città più belle al mondo e non parlo di luci, soldi o shopping.  Parlo dei suo palazzi, dell'arte Deco ovunque,  della sua Grand Central, Soho, Greenwich village, Brooklyn Bridge, Central Park, Brooklyn H., Est village. Con questa città devi entrarci in sintonia per apprezzarne le bellezze artistiche, ci vivrei.
Infine un ringraziamento lo devo fare a Bob Dylan,  Patty Labella, Elvis, Marc Knopfler, Jimmy Hendrix, Johnny Cash, Beatles, Blues Brothers, Buddy Guy, Bb King, Bruce, Stones e tutti
gli artisti di strada che ci hanno accompagnato in questi 14 giorni, i due anziani di colore che ballavano a Memphis senza freni, quello del negozio di dischi che a 90 aveva la  maglietta con scritto "Sweet Home Chicago", il cowboy che arrivando in motel ha parcheggiato il pick up e  lasciato gli stivali fuori dalla camera facendoci vivere un film, la signora di Springfield che ci ha aiutato a trovare la casa di Lincon e poi non se ne andava più,  quelli che ci hanno aiutato cercando monete e quelli che ci hanno aiutato gratis, tutta la gente davanti la tomba di Elvis e quella la sera prima durante la veglia, il pompiere di origini italiane che era talmente contento di averci incontrato che ci ha fatto salire sul camion e chiamato i suoi amici per spiegarci la strada, tutti gli italiani che abbiamo incontrato e i ragazzi che giocavano a basket a Chicago,  i laghi tutti, i rapper di Harlem che ci volevano vendere per forza i cd, quello della Alamo e il suo My friends dont worry, la volta che ci siamo persi in Arkansas e si era rotto il navigatore e non passava una macchina nemmeno a pagarla, alla fine cercavamo solo sud,  Stefania e la sua faccia dopo ore di viaggio,  La faccia di alessio sulla Willytower, quella di Tony nei paesini dispersi, Stefania e il suo sorriso,  il blues man sotto la Grand Central Terminal, la biblioteca all'ultimo piano,  il mip sogno, la notte.
Alla prossima

Nessun commento:

Posta un commento