martedì 12 agosto 2014

Sweet Home Chicago

Chicago 12 agosto 2014 ore 08.00 nella reception dell hotel. La canzone di questi due giorni è Sweet Home Chicago versione Buddy Guy.

Sweet home Chicago.  Ci sta dopo un lungo viaggo oltre oceano  con un ora di sonno la sera prima. Ci sta perché atterrare qui non ha né prezzo né stanchezza,  è unico.  Abbiamo parcheggiato la macchina presto e subito dopo ci siamo diretti a fare il check in, tutto bene a parte che ho dimenticato  sopra il tetto della mattina un libro e due cd fatti per il viaggio, uno di Bob Dylan ed Unplugged di Clapton. Li ricompreró al ritorno. Imbarco per Zurich con un piccolo cento posti, modello se arrivi è già stato tanto, ma la felicità di arrivare a Chicago era tanta che nessuno si è sognato di protestare.  A Zurigo quasi due ore di sosta in un aeroporto ordinato fino alla nausea, nessuno parlava, tutti in fila,  i poliziotti felici ti dicono cento volte benvenuto anche se cerchi di fargli capire che è stato un sbaglio,  sei li solo perché la compagnia te lo impone. Nel treno che ti porta al terminal 5 un fantastico di suono di pecorelle e mucche e pubblicità sulla Svizzera, cose da non credere. Sono un popolo ordinatissimo e molto preciso, io non potrei mai vivere a Zurigo.
Il volo è stato sereno e tra un film e l'altro e una buona ora di dormita siamo atterrati. Sweet home chicago.
Se uno dovesse giudicare l'America dell'accoglienza delle dogane, cambierebbe immediatamente paese. I poliziotti ti guardano come se dovessero arrestarti, ti fanno domande ridicole e pensano che tutti sono potenziali pericoli per la nazione, proprio cosi le stesse parole idiote di gente come Bush o Obama.

Cmq la gente ovviamente ci mette anche del suo, confuse e piene di roba inutile da entrare nel paese. Il mio era un poliziotto sulla sessantina con baffi bianchi e capelli peggio dei miei uscito da qualche telefilm anni 70. Voleva sapere perché ero in Usa e il giro che farò,  è bastato dirgli memphis per fargli ricordare"Oh Elvis???" Dogana finita.
Ecco è  qui che inizia l'America vera, quella bella da morire. Il tassista,un uomo che non conosceva da dove partiva la vecchia route 66 e quindi abbiamo voluto capire da dove parte l 'Interstate 55 che poi si collega ad essa. Praticamente dietro il nostro hotel, lho chiamato hotel lo so, ma sorvolo per oggi in questo dolente punto. Oggi sarà il giorno dove studieremo meglio le strade e affitteremo una macchina. Cmq arrivo in stanza alle 14 e via perun caffè veloce da Starbucks con buona musica sottofondo e giro tra le strade del centro.  Allora Chicago è proprio come te la immagini, un insieme di tutto, artisti,  impiegati, poliziotti, ladri, gente con suv e musica altissima, collane di fuori e tatuaggio da gangster, persone gentilissime che ci hanno accompagnato fino al locale nonostante la pioggia,  poliziotti municipali con cui abbiamo scherzato tutto il tempo e Sceriffi a cui Tony obbligatoriamente doveva chiedere una cosa " mi vuoi levare il piacere di parlare con lo Sceriffo?". Il centro è favoloso pieno di grattacieli e palazzo storici altissimi che si incastonano perfettamente tra essi e vengono rinfrescati dai fiumi che la attraversano. Bellissimo il Michigan e il lungo lago nel Loop, gli immensi parchi,  le attività, la gente. È una città che non mi somiglia a nessun altra, molto più grande delle altre visitate e molto americana nel vero senso del termine. Chicago è l'America vera, piena di localini musicali e ristorantini.  Stasera dovremmo approfondire.  Ieri sera siamo stati al Buddy Guy,s Legend, locale del mitico blues man, posto bellissimo con luci soffuse e blues sotto fondo. Abbiamo mangiato un hot dog e bevuto una corona. Posto in cui tornerò. A Chicago c'è la chinatown più vera che ho visto,  non turistica,  sinceramente anche molto squallida.  Chicago è una città piena di polizia ma allo stesso tempo nell'aria percepisci un senso di insicurezza elevato sopratutto in periferia. C'è veramente poco tempo e questa città è enorme, dovremo fare delle scelte.
Sweet home Chicago

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